di Silvia Salvagno nastja
Mi sveglio alle dieciemmezza.
Caffè, sigaretta, e una valanga di parole con la Emma de mi corazòn, stravaccate io sulla poltrona, lei sul divano, senza nemmeno lavarci la faccia. Amici, affetti, amori, sensazioni che lievitano e si intrecciano al fumo delle nostre sigarette.
La colazione dei Campioni.
Mangiamo qualcosa, sono le due passate. Il tempo vola.
Lasciamolo volare.
Finisco il libro di Ellroy, un noir complicato ed inquietante. Atmosfere oscure e menti psicopatiche, violenza psicologica, Los Angeles che non ha niente di angelico. Lentamente il libro mi scivola dalle mani e io scivolo sotto le lenzuola. Dormirò un po'.
Un altro libro, brevi racconti di madri e figlie. Crudele e pieno di odio straziato dall'amore. Son poche pagine, finisco anche questo. Nell'altra stanza, madame Bovary dorme e sogna. Lei sogna sempre.
Fuori inizia la sera, riempio due bicchieri di vino, uno per me e uno per lei. Stasera si mangia risotto coi funghi e salsiccia e naturalmente non cucino io.
Ancora chiacchiere davanti al bicchiere e al piatto vuoti. Madonna quante cose abbiamo sempre da dirci.
Caffè. Sigaretta.
Si son fatte le undici in un niente.
[Occupy Everything. Occupy Barabba.]
dove ci si iscrive a una giornata così?
RispondiElimina@purtroppo: a casa mia:)
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