“Altro?” “Altro.”
Non sono a conoscenza della reale diffusione geografica di questo scambio verbale, ma so per certo che si usa nel bolognese. Per chi non l’avesse mai sentito prima, lo scambio in questione è la chiusura di un qualsiasi dialogo tra venditore e acquirente, principalmente nei negozietti di generi alimentari. Al venditore (V) spetta la parte interrogativa, all’acquirente (A) l’altra. Funziona così: (A) entra nel negozio e, quand'è il suo turno, elenca a (V) ciò che gli necessita; al termine dell’operazione, (V) porge ad (A) la sportina contenente le vettovaglie e domanda “Altro?”. (A), che non ha bisogno di nient'altro, risponde, contro ogni logica, “Altro”. È evidente l’incongruenza della risposta con la realtà dei fatti. (A) dovrebbe rispondere “No”, e invece risponde "Altro". Da bambino ogni spesa assieme a mia nonna o a mia mamma mi metteva a disagio, e alla fine rimanevo sistematicamente attonito a guardarla in faccia, pensando “Scusa, hai detto Altro e poi invece andiamo a pagare? E lui non dice niente?”. Oh, a trentacinque anni ancora non ho capito il perché. Se mi succede rispondo anch'io “Altro”, ma solo se non c’è mia figlia vicino.
(di Massimiliano Calamelli "mc")
si dice anche a Firenze :) speravo mi spiegassi il perché.
RispondiEliminaLa "sportina", però, è un'esclusiva bolognese, credo :-)
RispondiEliminaun po' come il "volentieri!" triestino, che, pronunciato da un venditore in risposta alla richiesta di un qualsiasi prodotto da parte di un potenziale acquirente, sta a sottintendere "volentieri glielo darei se ce l'avessi, ma sfortunatamente ne sono sprovvisto".
RispondiEliminacosa non proprio lampante per chi non è autoctono.
c'è gente ignara che è rimasta a guardare negli occhi un ferramenta per un bel pezzo, eh.
Mai sentito dire, ma leggendo l'inizio del post a me è parso invece un bell'esempio arguto di logica cristallina: finché vuoi altro che lui ha, gli dici cosa; poi non è che non vuoi più niente, non vuoi niente più da lui: vuoi altro.
RispondiEliminaChe altro dire?