di maestrarosy
Chiara il suo mestiere lo fa da quando era adolescente, prima da lavorante e poi per conto suo. Se non si bada ai muri scrostati di umidità negli angoli (perché l'affitto lì costa poco) e all'ambiente familiare e pettegolo, con pochi euro ti regala la felicità di una piega o di un colore e ti rilascia sempre la fattura. Quando le prende lo sconforto dice che il suo non è un negozio di parrucchiera ma un buco per topi.
Un giorno ha conosciuto Alessandro, sul web come succede oggi, hanno scoperto di vivere a due passi, si sono visti, si sono piaciuti, dopo un anno e mezzo è nata Sara e lui ha perso il lavoro.
Lavorava con il padre in una ditta di trasporti, la crisi, qualche investimento azzardato, la terribile malattia che lo sta consumando e così la famiglia di lui ha venduto tutto, anche il lavoro di Alessandro per pagare i debiti e continuare a mangiare.
Così una mattina ha cominciato a fare gli sciampi insieme a Chiara. Con le sue mani grandi cerca di imitare i gesti esperti di lei, sorride e fa battute mentre asciuga una parte dell'acqua dalla testa delle clienti, è un ragazzo allegro e la piccola Sara è il suo ritratto.
Chiara lavora incessantemente, con lui che fa gli sciampi il lavoro diventa continuo, soprattutto nei fine settimana, perché ci sono anche i giorni in cui si rigirano i pollici entrambi. E' stanca di averlo lì, lo dice ogni volta: "ci vediamo ventiquattro ore al giorno, non lo sopporto più, ognuno dovrebbe avere il suo lavoro e questo è il mio e lo vorrei fare da sola."
Allora lui ci riprova, si è ricomprato un camioncino usato. Ci riprova a fare ciò che faceva il padre. E dice alle clienti che se devono fare un trasloco, lui si occupa di tutto smontaggio e rimontaggio. Qualcuna risponde che il lavoro non gli mancherà che ormai da queste parti se ne stanno andando tutti, non solo i più giovani. E a volte se ne vanno via senza portarsi dietro nulla, solo le valigie, la macchina e la speranza.
[Occupy Everything. Occupy Barabba.]
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