Foto scattata ieri pomeriggio al monumento ai caduti nella prima guerra mondiale, in piazza Leopardi a Recanati.
"E il nostro elimento era la bestemia, tutte l'ore e tutte li momente, d'ognuno con il suo dialetto: che butava besteme alla siciliana, chi li botava venite, chi le butava lompardo, e che era fiorentino bestemiava fiorentino, ma la bestemia per noie era il vero conforto."
Vincenzo Rabito, in trincea.
domenica 29 aprile 2007
sabato 28 aprile 2007
Noli me tangere
ovvero noi mettiamo la benzina, voi pensate al fiammifero
In occasione del 25 Aprile, con un po' di ritardo, ho una storiellina da raccontarvi.
L'estate dell'anno scorso ho raccolto pere in una fattoria tra Carpi e Correggio. Scoprii in seguito che la fattoria era il premio dato dai fascisti al padre-padrone, nel 1944 baldo giovine, per aver fatto una spiata su un gruppo di partigiani che si era appostato nelle vicinanze. Arriva la Liberazione, ma, alla faccia del triangolo rosso, nessuno muove un dito. Invece ci pensa madre natura, assicurando una placida e duratura impotenza al delatore. Rimorsi, sensi di colpa o le maledizioni assortite di chi la storia la sapeva tutta fanno il resto e finalmente in un pomeriggio agostano di 3 anni fa l'infame, come nei romanzi di Pavese, si dà fuoco tra i frutteti.
Questo piccolo fatterello m'è tornato in mente giovedì notte mentre su Raidue per La Storia siamo noi passava lo speciale "1945 un nodo di sangue" incentrato sulla violenza durante la Resistenza e nel periodo della Liberazione nella provincia reggiana. Tra le ricostruzioni e le analisi dei vari storici e le interviste a partigiani e presidenti dell'ANPI il programma seguiva anche le interviste rancorose e sbalordite di alcuni figli di persone che, per motivi ai discendenti inspiegabili ed incomprensibili, erano state uccise e seppellite in mezzo ai campi dopo il 25 Aprile.
Come diceva il poeta? Non ti curar di lor ma guarda e passa...
Questo piccolo fatterello m'è tornato in mente giovedì notte mentre su Raidue per La Storia siamo noi passava lo speciale "1945 un nodo di sangue" incentrato sulla violenza durante la Resistenza e nel periodo della Liberazione nella provincia reggiana. Tra le ricostruzioni e le analisi dei vari storici e le interviste a partigiani e presidenti dell'ANPI il programma seguiva anche le interviste rancorose e sbalordite di alcuni figli di persone che, per motivi ai discendenti inspiegabili ed incomprensibili, erano state uccise e seppellite in mezzo ai campi dopo il 25 Aprile.
Come diceva il poeta? Non ti curar di lor ma guarda e passa...
si parla di:
25 aprile,
partigiani,
ripasso di storia
lunedì 23 aprile 2007
Nome di battaglia: Barabba
dal numero di aprile di Resistenza Oggi, periodico dell'ANPI provinciale di Modena.
Ai familiari le condoglianze della redazione di Barabba, la rivista.
Ai familiari le condoglianze della redazione di Barabba, la rivista.
sabato 21 aprile 2007
La storia siamo noi
Quelli della mia generazione sono troppo giovincelli per ricordare con la dovuta emozione la svolta della Bolognina e quell'ultimo occhettiano congresso del PCI, nel febbraio '91. Mieli e Minoli, nelle loro infinite ricostruzioni storiche in prima serata, non sono mai riusciti a farci capire, a farci provare le giuste sensazioni.
Ma non tutto è perduto, perché come un dogma: se l'uomo di sinistra non va alla storia, la storia va all'uomo di sinistra. Potremo addirittura prenderla sul ridere, citando Marx:
«Secondo Hegel tutti i grandi fatti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per così dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa.»
Ma non tutto è perduto, perché come un dogma: se l'uomo di sinistra non va alla storia, la storia va all'uomo di sinistra. Potremo addirittura prenderla sul ridere, citando Marx:
«Secondo Hegel tutti i grandi fatti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per così dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa.»
lunedì 16 aprile 2007
Sulla città a oltranza
Siamo lieti di invitare i nostri affezionati venticinque lettori all'incontro più atteso della stagione:
Dopo una lode di Goffredo Fofi su Internazionale, una velata stroncatura tra le pagine del Diario e mille, milioni di bicchieri di vino, Ugo Cornia parlerà finalmente de Le Pratiche Del Disgusto con il vecchio malvissuto, scrittore carpigiano e consulente politico di Barabba.
Domani sera presso la Libreria Fenice di Carpi. Ore 21 abbondanti.
Aftershow offerto dalla redazione di Barabba nel primo bar aperto della piazza. Oppure in qualche buco, in qualche casa, ovunque capiteremo.
Fin che ce n'è.
Volenti o nolenti, siateci.
Dopo una lode di Goffredo Fofi su Internazionale, una velata stroncatura tra le pagine del Diario e mille, milioni di bicchieri di vino, Ugo Cornia parlerà finalmente de Le Pratiche Del Disgusto con il vecchio malvissuto, scrittore carpigiano e consulente politico di Barabba.
Domani sera presso la Libreria Fenice di Carpi. Ore 21 abbondanti.
Aftershow offerto dalla redazione di Barabba nel primo bar aperto della piazza. Oppure in qualche buco, in qualche casa, ovunque capiteremo.
Fin che ce n'è.
Volenti o nolenti, siateci.
venerdì 13 aprile 2007
Jailhouse Rock
L'addetto all'interrogatorio entrò nella baracca, premette il tasto di avvio di uno stereo che si trovava nella stanza e uscì. Rasul riconobbe immediatamente le note che uscivano dalle casse: Kim di Eminem. «Avevo già sentito quella musica», dice. «Probabilmente ho l'album a casa da qualche parte. Hanno messo su Eminem e se ne sono andati. Ho pensato: “Che cosa diavolo sta succedendo?”». Rasul rimase seduto lì con Kim a ripetizione. La cosa non lo disturbò più di tanto («Era come ascoltare musica a casa, solo incatenato al pavimento») e dopo qualche ora lo ricondussero in cella.
...continua su comeDonChisciotte
mercoledì 11 aprile 2007
I veri problemi di Carpi… ovvero il futuro è ecological-chic
Riguardo all’ex cremeria ho ancora un ultimo sassolino nella scarpa da levare, per adesso…
La sera della recita ci viene comunicato che uno degli interpreti, il consigliere dei Verdi, causa una poco verosimile affezione, risulta assente. Nel trambusto della rappresentazione molti di noi non si erano ancora posti la, ahimè spiacevole, domanda: “ma dove sono i Verdi in tutto ‘sto casino?”
I Barabbisti presenti, nonostante l’assidua partecipazione alle iniziative del comitato, non si erano mai posti interrogativi sull’effettiva assenza o presenza nè sul ruolo di codesti difensori della Natura.
In quel momento ricordai un paio di articoli comparsi su “CarpiCittà”, periodico bimensile del comune di Carpi. Tale sobrio esempio di alta stampa anglosassone è persino disponibile on-line.
Tra gli interventi consiliari a pagina 39 del numero di Dicembre 2006 si trova l’intervento di M. Valentini (Rifondazione Comunista, una delle tante anime del comitato) che muove tre critiche all’azione del comune, tutte e tre in ambito ecologico ed energetico: 1- Il futuro di AIMAG, azienda pubblica provinciale che si occupa di acqua, energia, gas e rifiuti, a forte rischio di privatizzazione; 2- Il caso della ex cremeria; 3- l’elettrodotto aereo tra Carpi e la vicina frazione Migliarina.
Quattro pagine dopo troviamo l’intervento del Consigliere Comunale dei Verdi e qui cedo il posto alla citazione letterale:
La sera della recita ci viene comunicato che uno degli interpreti, il consigliere dei Verdi, causa una poco verosimile affezione, risulta assente. Nel trambusto della rappresentazione molti di noi non si erano ancora posti la, ahimè spiacevole, domanda: “ma dove sono i Verdi in tutto ‘sto casino?”
I Barabbisti presenti, nonostante l’assidua partecipazione alle iniziative del comitato, non si erano mai posti interrogativi sull’effettiva assenza o presenza nè sul ruolo di codesti difensori della Natura.
In quel momento ricordai un paio di articoli comparsi su “CarpiCittà”, periodico bimensile del comune di Carpi. Tale sobrio esempio di alta stampa anglosassone è persino disponibile on-line.
Tra gli interventi consiliari a pagina 39 del numero di Dicembre 2006 si trova l’intervento di M. Valentini (Rifondazione Comunista, una delle tante anime del comitato) che muove tre critiche all’azione del comune, tutte e tre in ambito ecologico ed energetico: 1- Il futuro di AIMAG, azienda pubblica provinciale che si occupa di acqua, energia, gas e rifiuti, a forte rischio di privatizzazione; 2- Il caso della ex cremeria; 3- l’elettrodotto aereo tra Carpi e la vicina frazione Migliarina.
Quattro pagine dopo troviamo l’intervento del Consigliere Comunale dei Verdi e qui cedo il posto alla citazione letterale:
"Verdi - Cittadini… a quattro zampe - di Xxxxxxxx Xxxxxx
Il problema del randagismo nella nostra città non è trascurato; infatti ecc. ecc..."
venerdì 6 aprile 2007
Due righe in croce
Oggi è un giorno speciale per Barabba e i Barabbisti, oggi Barabba, come ogni anno, viene acclamato a furor di popolo e liberato dagl'imperialisti romani, oggi un sovversivo scampa alla morte e ci piace immaginarlo mentre assalta accampamenti e soldati, forse...
Documentandoci sugli ultimi studi di esegesi neotestamentaria abbiamo scoperto inquietanti novità e teorie parallele sul rapporto tra Barabba e Jesus Christ Superstar: da un Barabba innocente arrestato per sbaglio durante una sommossa, a un Barabba capo di una fazione politica armata; da un Barabba messia restauratore della sovranità d'Israele secondo una tradizione integralista e violenta, a un Barabba che, a causa di incredibili somiglianze nei nomi (Bar Abbà in aramaico significa "Figlio del Padre", il vero nome di Barabba sarebbe Jeoshua = Gesù e Gesù Cristo viene chiamato anche lui Bar Abbà) finora taciute dai sacri testi, sarebbe il lato politico e sovversivo di Jesus o che addirittura potrebbe essere stato crocefisso al posto suo...
Che dire?... Abituato a pensar male credo che qualsiasi forma di autorità avrebbe preferito mandare a morte un ribelle piuttosto che uno dei tanti guru non violenti dell'epoca...
...E ora chi lo dice ai cristiani?...
Carlo Dulinizo
Oggi è un giorno speciale. Oggi era il giorno designato per l'uscita di Barabba, la rivista. Non stiamo qui dichiarando la morte cartacea di Barabba, né la sua crocefissione. Siamo in attesa. In attesa di una distensione delle rigide regole dell'ordine dei giornalisti, in attesa che il nostro lassismo congenito diventi produttivo, in attesa di collaborazioni, in attesa di attese. D'altra parte siamo prolifici su milioni di fronti diversi. Quindi è giusto dare a Cesare quel ch'è di Cesare, presentandoci di fronte alla folla a testa alta, in attesa del giudizio di Pilato.
E' giusto, perciò, menzionare alcune delle persone che collaborano o che hanno semplicemente espresso l'intenzione, sotto nostro invito, di collaborare. Sappiate che (speriamo) presto potrete trovare i loro nomi tra le pagine di una rivista. In ordine sparso:
daniele: altrimenti conosciuto come il tuareg isterico. Il giornalista del gruppo, firma regolare del Giornale di Reggio. Un paio di paginoni centrali di Alias alle spalle, un passato da dj radiofonico e un presente da dj militante. Teatrante, compositore e quant'altro.
leonardo: la blogstar. Un curriculum pressoché infinito e una storia d'Italia a rovescio da raccontare.
il vecchio malvissuto: meriterebbe centinaia di righe d'elogio e milioni di brindisi a Lambrusco. Qualche libro sullo scaffale (Maldicenze, Non c'è più vino, etc.). Decano corsivista di Voce, a cui è stato strappato non senza una certo orgoglio.
valentino: il bandito. Manager disperso nell'impero di Cindia. Esperto di Proust e Mao Tse-tung.
grushenka: latinista affermata e figlia d'arte. Dostoevskijana fino al midollo.
carlo dulinizo: alle prese con una tesi su Rigoni Stern. L'anarchico epistolare della redazione.
h-capra: vincitore del premio Tondelli 2006. Studioso di Peste e Bestemmia. Un contratto editoriale sul groppone, una chitarra al collo, un anello al dito e un i-gloo come rifugio.
valido: corrispondente estero dalla perfida albione. Anch'egli indiscussa blogstar pioneristica. Critico cinematografico e alcolico.
filo: vignettista paziente. Sul filo del rasoio. Organizzatore di eventi culturali, mondani e spesso modaioli in ogni angolo della bassa padana.
many: un maledetto sicofante.
Non siete ansiosi di vederci dispersi nel mare nostrum della carta in edicola?
Quest'anno (forse) non si esce. Ma non tutto è perduto.
Quest'anno viene crocefisso Barabba, il prossimo chissà...
...E ora chi lo dice ai cristiani?...
Many
Che dire?... Abituato a pensar male credo che qualsiasi forma di autorità avrebbe preferito mandare a morte un ribelle piuttosto che uno dei tanti guru non violenti dell'epoca...
...E ora chi lo dice ai cristiani?...
Carlo Dulinizo
***
Oggi è un giorno speciale. Oggi era il giorno designato per l'uscita di Barabba, la rivista. Non stiamo qui dichiarando la morte cartacea di Barabba, né la sua crocefissione. Siamo in attesa. In attesa di una distensione delle rigide regole dell'ordine dei giornalisti, in attesa che il nostro lassismo congenito diventi produttivo, in attesa di collaborazioni, in attesa di attese. D'altra parte siamo prolifici su milioni di fronti diversi. Quindi è giusto dare a Cesare quel ch'è di Cesare, presentandoci di fronte alla folla a testa alta, in attesa del giudizio di Pilato.
E' giusto, perciò, menzionare alcune delle persone che collaborano o che hanno semplicemente espresso l'intenzione, sotto nostro invito, di collaborare. Sappiate che (speriamo) presto potrete trovare i loro nomi tra le pagine di una rivista. In ordine sparso:
daniele: altrimenti conosciuto come il tuareg isterico. Il giornalista del gruppo, firma regolare del Giornale di Reggio. Un paio di paginoni centrali di Alias alle spalle, un passato da dj radiofonico e un presente da dj militante. Teatrante, compositore e quant'altro.
leonardo: la blogstar. Un curriculum pressoché infinito e una storia d'Italia a rovescio da raccontare.
il vecchio malvissuto: meriterebbe centinaia di righe d'elogio e milioni di brindisi a Lambrusco. Qualche libro sullo scaffale (Maldicenze, Non c'è più vino, etc.). Decano corsivista di Voce, a cui è stato strappato non senza una certo orgoglio.
valentino: il bandito. Manager disperso nell'impero di Cindia. Esperto di Proust e Mao Tse-tung.
grushenka: latinista affermata e figlia d'arte. Dostoevskijana fino al midollo.
carlo dulinizo: alle prese con una tesi su Rigoni Stern. L'anarchico epistolare della redazione.
h-capra: vincitore del premio Tondelli 2006. Studioso di Peste e Bestemmia. Un contratto editoriale sul groppone, una chitarra al collo, un anello al dito e un i-gloo come rifugio.
valido: corrispondente estero dalla perfida albione. Anch'egli indiscussa blogstar pioneristica. Critico cinematografico e alcolico.
filo: vignettista paziente. Sul filo del rasoio. Organizzatore di eventi culturali, mondani e spesso modaioli in ogni angolo della bassa padana.
many: un maledetto sicofante.
Non siete ansiosi di vederci dispersi nel mare nostrum della carta in edicola?
Quest'anno (forse) non si esce. Ma non tutto è perduto.
Quest'anno viene crocefisso Barabba, il prossimo chissà...
...E ora chi lo dice ai cristiani?...
Many
si parla di:
barabba o morte,
nomen omen
giovedì 5 aprile 2007
C'è Gigi?
Il Coordinamento Beni Comuni e Partecipazione (lo so, è lungo da ricordare) ha rilasciato una dichiarazione da diffondere ai quattro angoli del globo, nella quale ha trascritto abbastanza fedelmente stralci della seduta del Consiglio Comunale di Carpi di giovedì 29 Marzo (sì, si parla ancora di ex Cremeria). Diffondetela anche voi, chiunque voi siate, da Lisbona a Vladivostok:
Tosi (DS): si dichiara contrario al “populismo”, e in particolare ritiene "offensivo chiedere un’istruttoria pubblica verso quei cittadini che ci votano ogni 5 anni”. Sostiene che "stiamo rendendo fruibile un pezzo di città ai cittadini”, “se avessimo interrotto la speculazione edilizia avremmo una città fatta di tende”, “quello che è stato detto e affisso su Mirco Arletti grida vergogna”, “io non accetto che questa amministrazione venga dipinta come una che non guarda alla sostenibilità ambientale… il sindaco ha il merito di aver portato a Carpi un’oasi del WWF… stiamo facendo il porta a porta”. Da antologia la chiusa finale: “Valentini, voti piu’ spesso con la destra che con noi, sei tu che sei andato a destra o loro che si sono spostati a sinistra?”;
...leggi il testo completo su Carpi Bec
La redazione di Barabba ringrazia (e sostiene) il Coordinamento Beni Comuni e Partecipazione, e con particolare fervore Roberto Galantini che ha perso un paio d'impronte digitali nel trascrivere il tutto.
Tosi (DS): si dichiara contrario al “populismo”, e in particolare ritiene "offensivo chiedere un’istruttoria pubblica verso quei cittadini che ci votano ogni 5 anni”. Sostiene che "stiamo rendendo fruibile un pezzo di città ai cittadini”, “se avessimo interrotto la speculazione edilizia avremmo una città fatta di tende”, “quello che è stato detto e affisso su Mirco Arletti grida vergogna”, “io non accetto che questa amministrazione venga dipinta come una che non guarda alla sostenibilità ambientale… il sindaco ha il merito di aver portato a Carpi un’oasi del WWF… stiamo facendo il porta a porta”. Da antologia la chiusa finale: “Valentini, voti piu’ spesso con la destra che con noi, sei tu che sei andato a destra o loro che si sono spostati a sinistra?”;
...leggi il testo completo su Carpi Bec
La redazione di Barabba ringrazia (e sostiene) il Coordinamento Beni Comuni e Partecipazione, e con particolare fervore Roberto Galantini che ha perso un paio d'impronte digitali nel trascrivere il tutto.
mercoledì 4 aprile 2007
A Night at the Opera
Si pensava di stendere un velo pietoso sull’assurda assemblea di classe delle superiori svoltasi nell’ampia sala del consiglio comunale a Carpi in data Giovedì 29 Marzo 2007, ma il continuo rimuginare sullo show, su qualche comparsa quantomeno inadatta e su qualche frase a dir poco assurda, ci ha indotto a far nostro l’attempato e logoro diritto di cronaca (vedi i post precedenti).
N.B. l’anonimato è garantito, ma qualsiasi riferimento a fatti, persone o cose è lucidamente voluto.
La performance comincia in ritardo e scopriamo subito che il pubblico non può interagire con gli interpreti ( lo prevede il canovaccio, altro dirvi non so); rompe il ghiaccio e le aspettative l’assessore preposto a dirimere la querelle con un lungo monologo nella parte dell’accusato principale che scaglia accuse ai testimoni. Escluse le banalità mi rimane impresso il ritornello “non mi aspettavo una lotta dura e aspra” più volte ripetuto e scandito davanti ad un gruppo di persone che ha solo svolto qualche innocuo sit-in nell’area a rischio cementificazione, un mini-corteo in piazza per ricordare a tutti che col cemento non si respira e numerose proposte (mai accolte dai commedianti) di assemblea pubblica tra gli esperti del comune e la cittadinanza (…eh sì, lotta veemente e facinorosa…).
Gli atti e le battute scorrono sul proscenio fino all’intervento enigmatico di una semplice maschera di non so quale partito, la quale, nonostante dovesse solo leggere un intervento già scritto in precedenza, non riesce a coordinare tra loro maschile e femminile, singolare e plurale rifulgendo in splendidi enunciati di biscardiana memoria come: “ le mozioni espresse dall’opposizione, i quali possono trovarci d’accordo, è un’evidente meccanismo di ricatto con i quali non posso avere niente a che fare…” (è solo una parafrasi, purtroppo nessuno ha trascritto l’attacco eroico di questa sola donna contro l’intiera et vetusta grammatica italiana, se ci sarà una replica promettiamo di non farci cogliere impreparati).
A proporsi come deus ex machina della tragicommedia ci pensa il sindaco/capocomico con un intricato panegirico che cade subito nel facile refrain di “quanto si sta bene a Carpi, eccetera eccetera…”.
Quando infine il solenne risolutore accenna al Piano Regolatore Generale e ci confida che sin dal lontano 1954 la lungimiranza del Partito aveva previsto le rotonde che attualmente sono in costruzione, il sottoscritto Barabbista esce di senno e corre a fumare una sigaretta contemplando con sublime sgomento la piazza.
N.B. l’anonimato è garantito, ma qualsiasi riferimento a fatti, persone o cose è lucidamente voluto.
La performance comincia in ritardo e scopriamo subito che il pubblico non può interagire con gli interpreti ( lo prevede il canovaccio, altro dirvi non so); rompe il ghiaccio e le aspettative l’assessore preposto a dirimere la querelle con un lungo monologo nella parte dell’accusato principale che scaglia accuse ai testimoni. Escluse le banalità mi rimane impresso il ritornello “non mi aspettavo una lotta dura e aspra” più volte ripetuto e scandito davanti ad un gruppo di persone che ha solo svolto qualche innocuo sit-in nell’area a rischio cementificazione, un mini-corteo in piazza per ricordare a tutti che col cemento non si respira e numerose proposte (mai accolte dai commedianti) di assemblea pubblica tra gli esperti del comune e la cittadinanza (…eh sì, lotta veemente e facinorosa…).
Gli atti e le battute scorrono sul proscenio fino all’intervento enigmatico di una semplice maschera di non so quale partito, la quale, nonostante dovesse solo leggere un intervento già scritto in precedenza, non riesce a coordinare tra loro maschile e femminile, singolare e plurale rifulgendo in splendidi enunciati di biscardiana memoria come: “ le mozioni espresse dall’opposizione, i quali possono trovarci d’accordo, è un’evidente meccanismo di ricatto con i quali non posso avere niente a che fare…” (è solo una parafrasi, purtroppo nessuno ha trascritto l’attacco eroico di questa sola donna contro l’intiera et vetusta grammatica italiana, se ci sarà una replica promettiamo di non farci cogliere impreparati).
A proporsi come deus ex machina della tragicommedia ci pensa il sindaco/capocomico con un intricato panegirico che cade subito nel facile refrain di “quanto si sta bene a Carpi, eccetera eccetera…”.
Quando infine il solenne risolutore accenna al Piano Regolatore Generale e ci confida che sin dal lontano 1954 la lungimiranza del Partito aveva previsto le rotonde che attualmente sono in costruzione, il sottoscritto Barabbista esce di senno e corre a fumare una sigaretta contemplando con sublime sgomento la piazza.
martedì 3 aprile 2007
Via col cemento
La stessa sera, sempre in Consiglio Comunale a Carpi durante la battaglia dell'ex Cremeria (vado a memoria):
"Io, quale esponente dei Comunisti Italiani, mi permetto di dissentire con Rifondazione Comunista e voterò contro la mozione che intende sospendere i lavori nell'area [...] Perché noi dei Comunisti Italiani siamo per una cementificazione biosostenibile e bioetica..."
Trovandomi alle spalle del consigliere in questione, il primo istinto è stato quello di unirmi alla risata collettiva del pubblico. Tornando a casa, però, mi sono rimproverato di scarsa documentazione e di facile irragionevolezza emotiva.
Allora ho chiesto al mio vicino, che ha una piccola impresa edile e fa il muratore, se la storia della cementificazione biosostenibile avesse un senso.
Mi ha risposto (vado a memoria): "pe' mmé è 'na strunzàta"
Ma chissà, lui non è mica un politico...
[vignetta di Filo aka Klaus Aughenthaler aka Filosofil.]
"Io, quale esponente dei Comunisti Italiani, mi permetto di dissentire con Rifondazione Comunista e voterò contro la mozione che intende sospendere i lavori nell'area [...] Perché noi dei Comunisti Italiani siamo per una cementificazione biosostenibile e bioetica..."
Trovandomi alle spalle del consigliere in questione, il primo istinto è stato quello di unirmi alla risata collettiva del pubblico. Tornando a casa, però, mi sono rimproverato di scarsa documentazione e di facile irragionevolezza emotiva.
Allora ho chiesto al mio vicino, che ha una piccola impresa edile e fa il muratore, se la storia della cementificazione biosostenibile avesse un senso.
Mi ha risposto (vado a memoria): "pe' mmé è 'na strunzàta"
Ma chissà, lui non è mica un politico...
[vignetta di Filo aka Klaus Aughenthaler aka Filosofil.]
lunedì 2 aprile 2007
Comic Sans Sourire
Giovedì scorso una piccola delegazione di Barabba assisteva alla seduta del Consiglio Comunale di Carpi. Ordine del Giorno, il voto sul futuro dell'ex Cremeria. Naturalmente un disastro sotto ogni punto di vista: umano, politico, psicologico, finanche lessicale. Ma sulla questione torneremo in seguito.
Mi sono tornati alla mente un paio dei pezzi di Leonardo sul Comic Sans. Perché, sì, le mozioni che scrollano all'unisono sugli splendidi e superflui LCD posti di fronte ai consiglieri, sotto la guida arguta del presidente, sono scritte in Comic Sans.
E... ecco, mi sono scrodato dove volevo arrivare.
Mi sono tornati alla mente un paio dei pezzi di Leonardo sul Comic Sans. Perché, sì, le mozioni che scrollano all'unisono sugli splendidi e superflui LCD posti di fronte ai consiglieri, sotto la guida arguta del presidente, sono scritte in Comic Sans.
E... ecco, mi sono scrodato dove volevo arrivare.
domenica 1 aprile 2007
Qui lo DICO, qui lo nego
Il cardinal Bagnasco sui Dico:
"Se cade l'etica, poi è difficile dire di no anche a incesto e pedofilia"
Risponde Slavoj Zizek:
"Un secolo fa G.K. Chesterton scriveva: 'Gli uomini che cominciano a combattere la chiesa per amore della libertà e dell'umanità finiscono per gettar via la libertà e l'umanità pur di lottare contro la chiesa'. I fanatici difensori della religione fanno lo stesso: hanno cominciato attaccando ferocemente la cultura laica contemporanea e hanno finito per rinunciare a qualunque esperienza religiosa significativa."
(internazionale n. 686)
"Se cade l'etica, poi è difficile dire di no anche a incesto e pedofilia"
Risponde Slavoj Zizek:
"Un secolo fa G.K. Chesterton scriveva: 'Gli uomini che cominciano a combattere la chiesa per amore della libertà e dell'umanità finiscono per gettar via la libertà e l'umanità pur di lottare contro la chiesa'. I fanatici difensori della religione fanno lo stesso: hanno cominciato attaccando ferocemente la cultura laica contemporanea e hanno finito per rinunciare a qualunque esperienza religiosa significativa."
(internazionale n. 686)
Iscriviti a:
Post (Atom)