di corobi
Solitudini, tempeste di follia
La mia mente che insegue magie inalienabili
cadendo in fiumi di parole inutili.
Chi mi ha fatto credere in quest’ apatia?
Chi scolpisce piaghe dentro me
che non so dare tempo al tempo
e lune a notti insonni e ciniche,
ma solo linee immobili
Su fogli di una finta libertà?
Solo sono qui ad aspettare immagini
Qui, disegni rarefatti ormai.
E dove il cielo è già sereno
non ci sono io.
Da qui rimuoverei tutto il vuoto che
qui spacca le idee coi suoi perché
e fa di me un uomo diverso
chiuso dentro sé
Io qui, rinchiuso in me,
vigliacco e inutile.
Padre mio, vorrei che fossi accanto a me
tu che mi volevi come te
io disegnavo il mio destino
ma i colori giusti più non so
E l’aria dei ricordi è lieve
e muove solo un timido falò.
Solo sono qui ad aspettare,
ricordare qui nei corridoi del cuore
un’emozione più sincera senza ipocrisia
ma qui non è tempo di eroi
e qui raccoglierò
i resti di una luce ormai sbiadita
come sono io, io qui.
Oh sì, ho ancora un sogno
figlio di questi guai
forse non è ancora perso ma
da solo, dimmi, dove andrei?
[Occupy Everything. Occupy Barabba.]
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