prima puntata
Hai trent'anni Carlo, da poco ma ce li hai.
Da sei non pratichi attività motoria, tranne le corsette per balzare sui treni e il sesso, che a sentire l'esperto, non conta.
I trenta li hai compiuti da poco e per ridimensionare il tuo senso di colpa provocato da bulimia culturale, hai deciso di non comprare più libri fino a che i non letti calano sotto la decina.
I Demoni, Paradiso Perduto, Don Chisciotte, Il Dottor Zivago, Sotto il Vulcano, Rayuela, Fratelli d'Italia, Guerra e Pace, L'uomo senza qualità... diciamo che hai provviste, per i prossimi tre inverni.
Inoltre con l'anno nuovo hai pensato bene di smettere di fumare, bravo, peccato per il set di pipa e tabacco che i tuoi amici ti han regalato qualche settimana fa. Hai provato, grazie ai loro consigli, ed è vero, è molto più rilassante e meditativo delle volgari sigarette... gli sbuffi azzurrini, il fuoco dei cerini e l'odore di tabacco buono bruciato, la quiete solitaria intorno a te, ma l'unica frase che ti lievitava nel cervello era: D'accordo, è piacevole ma perché lo sto facendo?
E sempre con l'anno nuovo hai scelto di andare a nuotare.
Hai atteso con ansia che riaprissero la piscina e il sette gennaio ti sei fiondato dentro.
Mentre ti spogli, irradiato dalle luci da obitorio degli spogliatoi, ti vedi bene, sei molto più bianco e flaccido di come ti sembrava solo ieri nella tua doccia.
Passi davanti a una vetrata e vedi la neve sulla piscina esterna - Fantastico - ti scappa a mezza voce.
Entri nella piscina coperta, la prima corsia è vuota, ti ci butti subito, titubante ma felice e cominci a nuotare, un po' a casaccio.
Dopo cinque minuti, in gergo tecnico, ti si rompe il fiato.
Dopo venti minuti, senza tecnicismi, ti senti morire.
Dopo trenta cominci a prenderci gusto.
Ti senti scoordinato e lo sei, la prima corsia, l'hai capito, è riservata ai più inetti, ai mega principianti, ma ti godi tutta quell'acqua solo per te.
Quando esci, dopo più di un'ora e mezza, la forza di gravità è un macigno, camminare è una cosa incerta, quasi strana, hai dell'uva passa al posto dei polpastrelli e le vene nella testa pulsano ma tu sorridi.
Hai lo stesso sorriso degli scalatori sulla cima dell'Everest.
Hai trent'anni Carlo, da poco ma ce li hai.
Da sei non pratichi attività motoria, tranne le corsette per balzare sui treni e il sesso, che a sentire l'esperto, non conta.
I trenta li hai compiuti da poco e per ridimensionare il tuo senso di colpa provocato da bulimia culturale, hai deciso di non comprare più libri fino a che i non letti calano sotto la decina.
I Demoni, Paradiso Perduto, Don Chisciotte, Il Dottor Zivago, Sotto il Vulcano, Rayuela, Fratelli d'Italia, Guerra e Pace, L'uomo senza qualità... diciamo che hai provviste, per i prossimi tre inverni.
Inoltre con l'anno nuovo hai pensato bene di smettere di fumare, bravo, peccato per il set di pipa e tabacco che i tuoi amici ti han regalato qualche settimana fa. Hai provato, grazie ai loro consigli, ed è vero, è molto più rilassante e meditativo delle volgari sigarette... gli sbuffi azzurrini, il fuoco dei cerini e l'odore di tabacco buono bruciato, la quiete solitaria intorno a te, ma l'unica frase che ti lievitava nel cervello era: D'accordo, è piacevole ma perché lo sto facendo?
E sempre con l'anno nuovo hai scelto di andare a nuotare.
Hai atteso con ansia che riaprissero la piscina e il sette gennaio ti sei fiondato dentro.
Mentre ti spogli, irradiato dalle luci da obitorio degli spogliatoi, ti vedi bene, sei molto più bianco e flaccido di come ti sembrava solo ieri nella tua doccia.
Passi davanti a una vetrata e vedi la neve sulla piscina esterna - Fantastico - ti scappa a mezza voce.
Entri nella piscina coperta, la prima corsia è vuota, ti ci butti subito, titubante ma felice e cominci a nuotare, un po' a casaccio.
Dopo cinque minuti, in gergo tecnico, ti si rompe il fiato.
Dopo venti minuti, senza tecnicismi, ti senti morire.
Dopo trenta cominci a prenderci gusto.
Ti senti scoordinato e lo sei, la prima corsia, l'hai capito, è riservata ai più inetti, ai mega principianti, ma ti godi tutta quell'acqua solo per te.
Quando esci, dopo più di un'ora e mezza, la forza di gravità è un macigno, camminare è una cosa incerta, quasi strana, hai dell'uva passa al posto dei polpastrelli e le vene nella testa pulsano ma tu sorridi.
Hai lo stesso sorriso degli scalatori sulla cima dell'Everest.
Nessun commento:
Posta un commento