Stamattina, come tutti noi mortali, tra i giri che avevo da fare, sono andato a fare una ricarica per il cellulare. Sono andato in una tabaccheria del centro perchè era vicino alle poste e così, con la stessa strada facevo due cose in una, comodo no? Sono entrato nella tabaccheria e, saranno state le 12 e qualcosa, i terminali non funzionavano ma io ero andato lì proprio per quello, perchè in quel posto m'avevan già dato un paio di ricevute della ricarica e ogni volta il tipo dietro il bancone m'aveva detto - conservalo, così la prossima volta me lo ridai e ti rifaccio la ricarica al volo - giusto, bella idea, così la prossima volta non devo star lì a sillabare con tono marziale il numero del mio cellulare perchè tanto poi lui non ci sente dietro il plexiglass mentre intorno gli altri prendono appunti. E gli altri, gli altri avventori, quelli che non scheggiano via subito dopo aver preso sigarette o ricariche non è che sian proprio gente che vorresti aver vicino sul tram (che a Carpi non c'è)... diciamo per spiegarci che la tabaccheria è anche un punto snai, o forse snarck, dove si scomette sui cavalli, al lotto, sui cani e per giunta sui canguri, a giudicare dagli sguardi da Mr Croccodile Dundee che fioccano nella sala quando una spaurita segretaria in tacchi e rossetto entra a chiedere le sue sigarettine sottili sottili e bianche, e quindi non è esattamente un posto dove ti vien voglia di offrire da bere per le belle facce intorno, a meno che non hai un macete nella tasca dietro. Ma torniamo a noi, il foglietto ce l'avevo, piegato in due e seppellito tra gli altri nel portafoglio, ma ce l'avevo. Era da 15€ e tiro subito fuori un pezzo da 20€ così ho pure il resto che devo dar dei soldi a un amico che me li ha anticipati per un regalo. Ero piuttosto di fretta ma da gran signore quale sono, sopratutto nella terra dei canguri, attendo che la signora a fianco giochi il suo lotto (dacci oggi il nostro lotto quotidiano). - Non c'è linea! ma guarda te... è tutta mattina che fà così! - chi parla è una signora bionda sui quaranta, capelli e unghie lunghe, rossetto rosato tenue e sorriso macchiato di caffeina, che non ho mai visto dietro la traparenza della plastica. La signora accantona la lobottizzata e prova a scansionare il codice sul mio foglietto, niente da fare. Dobbiamo aspettare. Allora, siccome che sono di fretta, tiro fuori dalla mia borsa il maledetto cellulare e comincio a scrivere un messaggio per giustificare il ritardo , perchè non riesco a chiamare, ho pochi soldi e ho fretta, se non si è capito. Il mio cellulare, che è carino per carità, e ce l'ho da poco, è maledetto perchè ha una sgradevolissima impostazione che ancora non son riuscito a cambiare: quando gli schiacci i tasti suona come lo xilofono, e per ogni tasto c'è la sua nota. Quindi adesso provate a immaginare un tizio di statura media, con un bel montgomery grigio, la borsa di cuoio nera, quella della laurea, quella che sembri più un cardiochirurgo che un letterato senza futuro, le scarpe di cuoio nere, il cellulino quasi nuovo che fà tutti quei rumorini esotici attorniato da quaranta-cinquantenni coi denti gialli, le mani dure e ruvide, l'espressione e le frasi da semi-invalido ma con lo sguardo da faina, ora ditemi se non m'avreste riconosciuto a occhi chiusi, come un tucano tra i pinguini dell'antartide, e forse m'avreste soccorso, chiesto se m'ero perso, se ero forestiero o cosa? ma non c'è nulla da temere, la barba e i capelli lunghi informano gli autoctoni della cruda verità, anch'io sono un disperato, di altra specie ma pur sempre disperato. Siam fatti così, ci riconosciamo a naso...
Finalmente il terminale resuscita e tra il giubilo e gaudio collettivo esco coi foglietti mentre la vegliarda lottista si accanisce nella cabala numerologica - 7, 54, routa de napule, route de Torin, ecc. ecc.
Fuori mi volto a sinistra, sempre col telefunken in mano, e percorro cento metri circa, volto a sinistra di nuovo e prendo per Via Cesare Battisti (non quello vivo, purtroppo, fosse per me... altro che Craxi). Finisco di scrivere il messaggio, m'arriva la conferma di avvenuta ricarica, avanzo altri novanta metri, cambio lato strada e finisco sotto al portico dell'ufficio delle poste che visto bene mi è sempre sembrato un gelato gigante da spiaggia col biscotto sopra e sotto, solo che al posto del biscotto c'è il cemento armato e al posto del ripieno c'è del vetro. M'infilo davanti al primo bancomat, ma tanto è il deserto, son tutti dentro agli sportelli a sacramentare e pistolare coi pacchi di natale ritardatari.
Prelevo, apro il portafoglio e m'accorgo solo lì di avere ben 2 foglietti promemoria ricarica telefonica ma nessun resto in pecunia.
Guardo l'ora e l'orario d'arrivo del messaggio della ricarica, son passati meno di 3 minuti.
Torno indietro, a passo sostenuto, scavalco il lato della strada, cammino contromano, giro radente l'angolo a destra per tornare nella via della tabaccheria. Ci arrivo davanti. Tempo impiegato: 1 minuto e 30 secondi.
10 secondi d'indecisione, quelli che ti fanno vedere tutti gli scenari possibili fino a che gli scenari stessi, incuriositi, non ti dicono - E entra!.
Dentro non c'è quasi più nessuno, niente canguri, pochi koala e qualche dingo. Dietro al plexiglass è comparso anche il vero tabaccaio mentre la mia signora blondie finge di avere cose in sospeso da qualche parte da sistemare. La richiamo educatamente, foglietto alla mano: - Scusi, mi scusi, guardi, si ricorda? ho appena fatto la ricarica e avevo un pezzo da 20 in mano ma mi sono appena accorto che non mi ha dato il resto, o forse l'ha appoggiato e io non l'ho preso uscendo, si ricorda?
La signora mi guarda in faccia ma solo in un lampo e poi subito dopo i suoi occhi cominciano a zigzagare nell'ambiente come un ray charles redivivo e sbiancato.
E comincia a balbettare: - eeh, ma saran stati 15-20 minuti fa, e poi con tutta la gente che c'è...
Ecco quanto è grande e popolosa Carpi al giorno d'oggi.
E Fil, quelli erano i soldi per il regalo di F.
garndioso...devi scrivere un romanzo noir sul bar centrale e il punto snai...la lobottizzata...ahaha
RispondiEliminafil