Poi è venuta fuori questa specie di poeti della rete, questa bit generation (è una battuta stupida che ho fatto una sera in pizzeria, non sapevo come riusarla, la uso qui, abbiate pazienza), e ne sono usciti due, di libri di poesie, uno si chiama La donna che si baciava con i lupi di Guido Catalano, l'altro Favola d'amore triste per malati di mente, di Azael. Dentro ci sono scritte delle cose che ti aprono la testa, come, nel primo:
ma secondo te è possibile amarti in cani?oppure:
in cani ad esempio quanto t'amo in cani?
come si fa a dire mutande a una ragazza?come si fa?
si deve dire mutandine
e poi:
quando che un giorno io ti dirò t'amooppure:
sii armata di pistola
una di quelle piccole da ragazza
dentro la borsetta
puntamela e di': ripetilo se hai il coraggio
raramente la bella ragazza è ignifugaoppure:
dunque inutile cercarla nel sole
potremmo con le gocce dei tuoi occhie nel secondo, c'è una poesia che si chiama Citofonare e scappare, che è bellissima, dice così:
farci il caffè?
I bruttii brutti non dovrebbero mai mai mai uscire di casa,gli idioti mai aprir bocca,i cattivi tutti chiusi nelle cantine,e i puzzolenti e i cani in grandi celle di plexiglas,i belli, gli intelligenti, gli innamorati, i buoni, i poveretti e gli illusi, tutti nelle strade,continuamente,a citofonare e scappare,citofonare e scappare,fino a che la signora non rispondedice chi è, chi minchia è, chi stracazzo èscende di sottocon la scopale pistoleli guarda, quegli innamorati, quei belli, i buoni, gli sfortunatissimi, i gatti senza voce, i partigiani senza liberazione, tutti quelli,là, nascosti dietro l’angoloe, mi direte, ecco che gli spara, gli dà fuoco, li denunzia, li malmenanonola signora lascia la scopa, le pistole, si toglie la faccia rigata dallo sguardosi toglie il dispiacere e i bigodini, e le ciabatte dell’odio, chiuse dietro,e va con lorocon i belli, gli illusi, gli intelligenti, i buoni, i belli, gli innamorati, altri buoni, altri innamorati, i vecchi ravveduti, gli illusisemprea citofonare e scappare,citofonare e scappare,sempre,citofonare e scappare.
E dopo che li ho letti, questi due libri di poesie, non mi capitava più di ragionare in versi, e potevo tranquillamente vivere la mia vita in prosa. Allora ho ricominciato a leggerli, i libri di poesie. E mentre ero a casa dei miei, dentro una credenza, ho trovato una poesia che avevo scritto tanti anni fa, era ed è l'unica poesia che abbia mai scritto, avevo vent'anni o poco più, diceva così:
Niente arginiPer lacrimeChe sgorganoIncessantiDai miei occhiIncatenatiDal tuo sguardo***TUTTO tacecome semprequando TUTTOva a puttane
Secondo me ero appena stato mollato.
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