venerdì 4 marzo 2011

Il naso rosso (sorpresa, piccolo dramma, lieto fine e morale della favola)

Salì in macchina, con l'ingegner Manicardi, il prode carlo dulinizo, con una barbetta non troppo chiara e non troppo scura, con guance abbastanza sorridenti.

«Scusa, forse avevi perso un naso rosso?»
«Proprio così.»
«È stato trovato.»
«Che cosa dici?» gridò l'ingegnere.

La gioia gli tolse la favella. Guardava fisso nei due occhi il dulinizo che stava davanti a lui e sulle cui labbra e guance pienotte la tremolante luce dell'abitacolo mandava vivi bagliori.

«In che modo?»
«In uno strano modo: l'hanno fermato ch'era già quasi in viaggio. Stava per cambiare ancora faccia. Voleva fare l'impiegato.»

L'ingegnere era fuori di sè.

«Dov'è? Dove? Corro subito.»
«Non preoccuparti. Sapendo che ti era necessario, l'ho portato con me», nel dir questo il dulinizo si frugò nel borsello e ne trasse il naso rosso avvolto in una bustina di plastica.
«È lui!» gridò l'ignegnere. «È proprio lui! Ti offro da bere. Adesso.»
«Per me sarebbe un grande piacere, ma non posso proprio.»
«Sta' bene», rispose l'ingegnere. «A domani.»
«A domani», disse il dulinizo.

Quando il dulinizo se ne fu andato, l'ingegnere rimase per qualche minuto in uno stato d'animo piuttosto indefinito, e solo dopo alcuni minuti riacquistò la facoltà di vedere e di sentire: in tale smarrimento l'aveva gettato l'improvvisa gioia! Prese con gran cautela il naso rosso con entrambe le mani e lo guardò ancora una volta con attenzione.

«È lui, è proprio lui!» mormorò l'ingegnere e per poco non scoppiò a ridere dalla gioia.

Ma al mondo non c'è nulla di duraturo e perciò anche la gioia, nell'attimo che segue, non è già più così viva; poi essa diventa ancor più debole e, infine, inavvertitamente si confonde con lo stato d'animo abituale, come nell'acqua un cerchio prodotto dalla caduta d'un sassolino finisce per confondersi con la superficie liscia. L'ingegnere cominciò a riflettere e capì che la faccenda non era ancora finita: il naso rosso era stato trovato, ma adesso occorreva attaccarlo, rimetterlo al suo posto.

«E se non si attaccasse?»

Di fronte a questa domanda che aveva rivolto a sé stesso l'ingegnere impallidì.
Con un sentimento di indescrivibile terrore si precipitò a casa, corse allo specchio del bagno per non rischiare di attaccarsi il naso rosso storto. Le mani gli tremavano. Con cautela e circospezione posò il naso rosso al suo giusto posto. Oh, orrore! Il naso rosso non si attaccava! Allora lo avvicinò alla bocca, lo riscaldò leggermente con il fiato e lo collocò di nuovo sullo spazio liscio che si trovava fra le due guance, ma il naso rosso proprio non si reggeva.

«Su, insomma, su! Mettiti a posto, scemo!» disse.

Ma il naso rosso era come di spugna e cascava sul tavolo. La faccia dell'ingegnere si contraeva in una smorfia convulsa.

«Possibile che non faccia più presa?» si disse in preda allo spavento.

Ma, per quante volte lo appoggiasse al suo posto, gli sforzi continuavano a restare vani.

***

Nel frattempo le voci di quell'avvenimento insolito s'erano diffuse in tutta l'internet e, come sempre succede, non senza frange. Proprio in quel periodo l'attenzione della gente tendeva alle cose straordinarie: poco tempo prima tutta la rete s'era appassionata a certi esperimenti con Hello Kitty. Inoltre, la storia del memecapellone era ancora fresca, e non c'è quindi affatto da stupirsi che presto ci si mettesse a dire che il naso rosso dell'ingenger Manicardi cambiava faccia almeno una volta al mese. Ogni giorno una gran quantità di curiosi affluiva segnalava nuovi avvistamenti. Se qualcuno diceva che il naso rosso si trovava sul Campeotto, in America, subito la folla faceva ressa sul suo tumblr. Poi si sparse la voce che il naso rosso dell'ingenger Manicardi non era un Campeotto, ma una Marinelli; che anzi vi si trovava da un pezzo.

Di tutta la faccenda furon molto contenti i mondani e inevitabili frequentatori dei socialnetwork, ai quali piace far ridere le signore e la cui provvista di like era in quel periodo esaurita. Una piccola parte di persone rispettabili e benintenzionate, invece, era scontenta. Un signore diceva con sdegno di non capire come nel corrente illuminato secolo potessero diffondersi simili assurde invenzioni, e si stupiva come mai il governo non si occupasse della cosa. Come si vede, questo signore apparteneva alla categoria di quelle persone che vorrebbero immischiare il governo in tutto, persino nelle loro liti quotidiane con la moglie. Dopo... ma a questo punto di nuovo tutta la storia viene nascosta da una nebbia e che cosa sia successo in seguito è assolutamente ignoto.


***

Al mondo succedono le cose più inverosimili. Talvolta manca persino la minima ombra di verosimiglianza: improvvisamente quello stesso naso rosso che era stato un Campeotto, una Marinelli e pure un'Isa Dex, e aveva provocato tanto rumore in rete, come se niente fosse si trovò di nuovo al suo posto, ossia precisamente fra le due guance dell'ingenger Manicardi. Questo accadde il tre marzo, giovedì grasso. Svegliatosi e rivolta senza pensarci un'occhiata allo specchio del bagno, che cosa vide? il naso rosso! L'afferrò con una mano: era proprio il naso rosso!

«Ehe!» disse l'ingegnere e dalla gioia per poco non si mise a ballare scalzo una mazurka nella stanza, ma diede un'altra occhiata allo specchio: il naso rosso. Strofinandosi con l'asciugamano diede ancora una volta un'occhiata allo specchio: il naso rosso!

Ecco dunque quale storia accadde nella nordica cittadina dalla piazza che i bambini dicono essere la più grande del mondo! Ora soltanto, considerando tutto, vediamo che in essa c'è molto d'inverosimile. Per non dire del fatto che il distacco soprannaturale del naso rosso e la sua comparsa sotto le spoglie d'un consigliere di vari blogger è una cosa troppo strana. Come aveva potuto l'ingengere non capire che si può comprare un naso d'emergenza? Non lo dico qui nel senso che il prezzo per sarebbe stato troppo caro: questa è una sciocchezza, io non appartengo affatto al novero delle persone attaccate al denaro. Ma è sconveniente, imbarazzante, non sta bene! Ma la cosa più strana, più incomprensibile di tutte è che gli scrittori possano dedicarsi a simili argomenti. Lo riconosco, questo è davvero inconcepibile, è davvero... no, no, non posso proprio capire. In primo luogo, non ne viene decisamente alcun vantaggio per la patria; in secondo luogo... ma anche in secondo luogo non ne viene alcun vantaggio. Semplicemente non so che mai significhi tutto questo.

E tuttavia, malgrado ciò, si può anche ammettere e l'una e l'altra cosa, e anche una terza... già, perchè dov'è che non si verificano delle cose inverosimili? E a rifletterci bene, in tutto questo, davvero qualcosa c'è. Si può dir quello che si vuole, ma simili avvenimenti al mondo accadono, di rado ma accadono.

FIN (*)

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