[Lo sfregio sul viso del prode Francesco Farabegoli, che trovate già nell'ebook di Cicatrici uscito un paio di mesi fa per Barabba Edizioni, ci han detto ieri che è stato scelto per un laboratorio teatrale sul "tatto" e che verrà rappresentato davanti a un pubblico vero; appena avremo nuove sulla questione, ve le segnaleremo, ma intanto mettiamo la cicatrice qui sul blog, ché siamo molto contenti per noi, per voi e per il Farabegoli.]
(Posizione)
Sul sopracciglio sinistro. Poco sopra, proprio sull’attaccatura delle sopracciglia più alte. Si vede a malapena. Se volete essere miei amici fate finta di notare la mia cicatrice sul sopracciglio sinistro. Ditemi che è sexy.
(Cause)
Sono stato picchiato a sangue da cinque fascisti, tre sere dopo il mio diciottesimo compleanno. Il battesimo del fuoco, viverla sulla propria pelle. E io a volte quando bevo parlo troppo, avreste dovuto conoscermi a diciott’anni. Oddio, forse non erano proprio fascisti. Cioè i fascisti dalle parti del mio diciottesimo compleanno li vedevo davvero DAPPERTUTTO, ecco. I fottuti fasci, il fascismo pasoliniano col sorriso stampato in volto e quelli che manovrano la finanza planetaria e tengono i diti sui bottoni. Però magari non ricordo correttamente e non erano proprio cinque, sto arrotondando perché quando sei gracile e prendi le botte in faccia non stai lì a contare i cazzotti che ti arrivano e quanti sono i pugni che li danno, due più o due meno, i fottuti fasci. I dettagli sfumano nel tempo. Ero per terra e sanguinavo, questo sì. Ad essere brutalmente sincero forse è stato un po’ prima del mio diciottesimo compleanno, perché in effetti ora che ci penso qualcuno me la faceva notare già in prima liceo. E non erano cinque, e non erano fasci. Mia mamma diceva che me la son fatto da bambino cadendo dal seggiolone e lei s’era preoccupata perché buttava sangue, quanto sangue diceva, al pronto soccorso t’han dato i punti, diceva. I fottuti fascisti.
(Conseguenze)
La mia cicatrice si è integrata al resto del corpo, più o meno ai tempi in cui i fascisti si sono integrati con la politica italiana del 2000. Quando avevo quindici anni ho visto una puntata di 90210 e qualcuna diceva che la cicatrice sul sopracciglio di qualcuno era sexy. Ho pensato “ehi”. Dai quindici ai diciotto corrugavo la fronte appena possibile. Dai diciotto in poi avevo gli occhiali e non corrugavo più niente, e poi ho semplicemente capito che per tenerla in mostra avrei dovuto smettere di mangiare così tanto e ho pensato che il gioco non valesse la candela. A forza di concedermi eccezioni sono arrivato al punto che questo pezzo lo scrivo con addosso una camicetta nera e quale miglior prova che anche in questo i fascisti hanno vinto. E il seggiolone ha perso. Se ci guardi, in giro ci sono molti più fascisti e cicatrici che seggioloni. Un fascista, o una cicatrice, è per sempre. Dopo i sei anni, il seggiolone ti serve solo da copiare il design.
di Francesco Farabegoli
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