[riceviamo e pubblichiamo la cicatrice di kumquat, della quale ignoriamo i dati anagrafici]
(Posizione)
Ginocchio destro, sotto la rotula, verso l'interno.
(Cause)
La scuola dell'obbligo, a volerla prendere larga. Ma adesso spiego.
Giornata di sole, inizio settembre 1986, sono in giro in centro con la mamma. Mancano pochi giorni al mio primissimo giorno di scuola e andiamo per negozi a comprare tutto quello che serve: le matite, le biro, una bellissima cartella verde con Poochie, i quaderni. Siamo davanti alla Feltrinelli, quella sotto le due torri, e io ho in una mano la mano della mamma, nell'altra un sacchettino di plastica con dentro due quaderni. Cammino, forse saltello come saltellano le seienni a spasso con la mamma a comprare i quaderni per il primo giorno di prima elementare, e dondolo avanti e indietro il braccio che regge il sacchetto con i quaderni. Magari la mamma mi dice di smetterla, che a furia di dondolare il braccio avanti e indietro va a finire che si rompe la sportina e si rovinano i quaderni, magari me lo dice anche, ma se hai sei anni e hai in mano i tuoi primi quaderni fai fatica a essere meno contenta e saltellante e dondolante di così. Poi succede una cosa molto piccola e banale: il sacchetto, deviando leggermente dalla traiettoria del mio braccio in discesa, incontra la mia gamba, e lo spigolo di uno dei due quaderni mi sbatte contro il ginocchio. Forse piagnucolo un po', forse no, forse la mamma mi dice che me l'aveva detto, testona che non sono altro, forse mi dà un bacino e basta. Mi viene un piccolo livido, ma presto lo dimentico: ho pur sempre sei anni, e ho di meglio a cui pensare.
(Conseguenze)
Son venticinque anni che ho un neo molto blu, tipo l'inchiostro delle bic, sul ginocchio destro, proprio dove ha colpito lo spigolo del quaderno. E mi piace molto dire a quelli che conosco poco che ho un neo blu e poi raccontare l'aneddoto del quaderno e dare la colpa alla scuola dell'obbligo, che costringe seienni scoordinate ad aggirarsi con oggetti spigolosi in sacchetti di plastica troppo sottili. Non restano mai molto colpiti, però.
di "kumquat"
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