[riceviamo e pubblichiamo la cicatrice di "Reloj"]
(Posizione)
Pollice della mano destra: polpastrello.
(Cause)
Storie di cappa e di spada.
C'era mia cugina, io ho una cugina più piccola di me, che giocava solo con le pentoline finte e le bambole. A volte, se ero convincente, giocava con me a Lady Oscar (dovevo per forza dire Lady o Principessa, nell'opera di convinzione, se no lei non giocava), con i bastoni a fare le spade. Quel giorno avevamo preso, invece dei bastoni che fanno male alle nocche, fanno malissimo, avevamo preso le canne: le canne le prendi quando non ti vedono: perché i babbi non vogliono che tu prenda le canne, mai, a nessuna età.
Allora avevamo preso le canne e Lady Oscar aveva dato un colpo alla mia canna che più che un colpo da Lady Oscar era un colpo da Conan il Barbaro: e la mia canna si era rotta, e mi aveva fatto, strisciando, un taglio dritto: perpendicolare ai solchi delle impronte digitali. Mai visto tanto sangue in vita mia: non faceva male però usciva sangue, sangue, sangue, litri di sangue: ma la cosa più importante è che l'impronta digitale è andata perduta per sempre.
(Conseguenze)
Il taglio divide la parte destra del polpastrello da quella sinistra, e non coincidono più: in tutto quel fluire di sangue io pensavo alla mia identità perduta, e pensavo: adesso muoio dissanguata e non mi riconoscono e mi buttano in qualche discarica. Poi è arrivata una mano, o forse due, mi ha preso la canna, mia cugina piangeva, e poi c'ero io che guardavo il sangue colare nel secchio blu del rubinetto del cortile, mischiarsi con l'acqua e diluirsi, fino a sparire.
di "Reloj"
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