(Un post di buoni sentimenti, ringraziamenti e cose così.)
E insomma, non siamo certo di quelli che si rallegrano per la fine dell'anno, ché il 2011 barabbista è stato davvero mirabolante: abbiamo fondato una casa editrice inesistente e una collana che non pubblica niente, abbiamo fatto uscire un libro di carta e cinque libri elettrici (due sulla Liberazione, uno sulle Cicatrici, uno di simone rossi e infine il Marinelli), siamo stati la lettura estiva preferita da Matteo B. Bianchi, siamo finiti sul Corriere (due volte, anzi tre), sul Sole 24 Ore e sulla Voce di Carpi, che per noi è tipo il Time, siamo arrivati terzi come miglior blog letterario alla Blogfest, poi Bookrepublic ci ha chiesto di dire delle cose al Salone del Libro di Torino ed eravamo i più punk sulla piazza, con le gambe un po' tremanti abbiamo cantato Fischia il vento con il Coro delle Mondine di Novi di Modena, ci han chiamati a leggere a Parigi e in un sacco di altri posti, abbiamo conosciuto una sfilza incalcolabile di anime belle e abbiamo riabbracciato e sbaciucchiato quelle che conoscevamo già e, insomma, è stato fico.
Il 2012, adesso vediamo. Speriamo di far bene. Intanto buon anno nuovo. E grazie a tutti per quello passato.
Felice anno nuovo a tutti voi!
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