martedì 10 maggio 2011

L’editoria capovolta

Per bootleg, ai miei tempi, di solito s'intendeva la registrazione del concerto di qualcuno, presa di straforo e venduta su cassettine dalla grafica approssimativa. Credo di averne uno di Zappa, ancora, da qualche parte. Si faceva per omaggiare il gruppo e per tirare su qualche soldo in parti uguali, fregandosene altamente di diritti d'autore eccetera. Bene, io ho fatto - sto facendo - lo stesso, ma con Salinger.*
Sono molto contento che un giorno di qualche mese fa Stefano Amato si sia svegliato la mattina e abbia pensato che gli sembrava un peccato che non esistesse la versione in italiano di The Inverted Forest. Ma queste sono cose che forse sapete già. Come forse già sapete, ma non è detto, che il mio rapporto con Salinger è abbastanza personale e acritico, quindi le mie lodi sperticate verso La foresta capovolta sono forse dei semplici moti di pancia e di cuore. Certo è che La foresta capovolta, tradotto in maniera così splendida, mi sembra, ma non sono un esperto, è una delle cose più folgoranti che abbia scritto JD, anche se di JD confesso di non aver mica letto tutto, me lo centellino lungo l'arco dell'esistenza, come se fosse un buon whisky, con tanto di golata d'acqua gelata dopo ogni sorso.

Sono comunque molto contento, ci penso ogni tanto, che in questo nostro nuovo mondo selvaggio l’editoria riesca a funzionare anche al contrario, dal basso verso l’alto, dal sottosuolo, dove un semplice cittadino, che di lavoro magari fa tutt’altro, può mettersi a tradurre Salinger con impegno e, forse con un gesto illegale ma meraviglioso, fare un regalo al mondo, o almeno a quel micromondo formato dai poveri cristi che, come il sottoscritto, con una sommaria e spannometrica conoscenza dell’inglese non avrebbero mai potuto godere così tanto di un’opera enorme come The Inverted Forest.

Poi non lo so, non sono un esperto, non posso dare giudizi sulla traduzione, so solo che ho finito di leggerlo ieri sera e ho ancora il cervello ribaltato. Grazie Stefano. Grazie di cuore.

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La foresta capovolta, tradotto da Stefano Amato, si scarica gratuitamente qui, ma ti consiglio di regalare due lire al traduttore, ché se le merita tutte. Se poi vuoi sapere di cosa parla il libro, c'è scritto tutto nella prefazione tratta da In cerca di Salinger, Ian Hamilton, Minimum Fax, Roma, 2001. Ma dovresti leggerla alla fine. Io faccio sempre così, con le prefazioni.

(UPDATE 19-5-2011: La foresta capovolta, ufficialmente, su internet, non la trovi più. Però, insomma, ci siamo capiti...)

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