giovedì 14 aprile 2011

Sigarette spente (4)

Stamattina mi sono svegliata alle 5:30, pensando tra me e me che l'ultima volta che mi sono alzata così presto forse c'erano ancora le lire, l'altro papa, Napster, i New Radicals.
Di solito alle 5:30 è più facile che io vada a dormire, piuttosto che alzarmi, e questo da sempre. Lo facevo perfino quando ero ancora a bordo della mia mamma, che poverina continua a raccontare di gran balli con cui la svegliavo tutte le notti. Ritmo circadiano, bioritmo, orologio biologico: non saprei dire bene. Quello che so è che quando vedo le prime luci del mattino e sento i primi rumori, tipo la mia vicina che alza le tapparelle e inizia le sue faccende, tipo le sveglie dei condomini, tipo gli uccellini, allora mi sento protetta, sento tutto un mondo pronto a vegliare sul mio sonno e a renderlo più profondo, più sicuro. Mi addormento contenta.
Stanotte invece mi sono addormentata un po' agitata, perché ieri sera avrei dovuto prendere dei biglietti del treno per me e per i miei amici, dei biglietti in offerta, quindi limitatissimi, ma poi per vari disguidi non ci sono riuscita. Sono arrivata in stazione alle 21:30, ma sulla stessa biglietteria che il sito di Trenitalia dice "aperta dalle 5 alle 22" troneggiava un cartello con scritto "aperta dalle 6 alle 21". Sono tornata a casa in bici senza cantare nemmeno una canzone, dinamica che da sempre denota evidenti anomalie nel mio umore. Dopo ho provato a telefonare a quel numero che il sito di Trenitalia dice "attivo 24 ore su 24", ma al sesto invito a riagganciare perché "ci scusiamo ma al momento tutti gli operatori sono occupati" ho detto delle parole senza grazia e mi sono messa a stirare. Che anche stirare, sinceramente, l'ultima volta che ho stirato, se non c'erano le lire, l'altro papa, Napster e i New Radicals, comunque era tanto tempo fa lo stesso. Ho finito alle 3.
Ho provato a dormire, ma mi suonava in testa Anima mia, dei Cugini di Campagna, pezzo che mi suona sempre in testa quando sono fuori fase, triste, o agitata, o disperata. Stanotte ero solo agitata.
Allora ho letto delle poesie di Alda Merini, poi ho riprovato a dormire. Ancora Anima mia. Ancora poesie.
L'ultima volta che ho guardato la radiosveglia c'era scritto 4:10, quindi credo di aver dormito su per giù un'ora, che per me, che ne dormo solitamente dalle dieci alle dodici, è pochino. Eppure, come niente fosse: sai l'adreanlina? Ecco, io stamattina alle 5:30 ero circa 60 kg di adrenalina, credo.
Sono uscita a prendere la bici e c'era una luce che avevo dimenticato. La luce dell'alba che vedi appena ti svegli è diversa dalla luce dell'alba che vedi prima di addormentarti: tu sei meno appannato e lei è più forte; non è più il tuo spegnerti a dominare, ma il suo accendersi; le traiettorie dei sensi e dei colori sono opposte. Anche gli odori mi sono sembrati nuovi: tanti, intensi, adesso che non fumo più poi, lo smog mi pareva insopportabile e mi sono coperta la bocca e il naso con una mano. L'ho tolta solo in via Irma Bandiera, perché lì, davanti alla lapide, ho tirato il solito bacino e mi sono sfiorata il cuore. Lo faccio anche davanti a San Petronio e davanti al camposanto dove sta mio nonno, tra gli altri posti, che poi sono parecchi, perché a dirla tutta a me piace tirare bacini e sfiorarmi il cuore.
E insomma, tutto bene: vado in stazione e i biglietti ci sono ancora. Li compro, poi mi informo se ne restano anche per altri amici che non hanno ancora deciso se unirsi al viaggio. Li avviso per mail dal mio nuovo cellulare smanettone, riprendo la bici e canto fino al bar Billi, dove entro per fare colazione.
Per chi non lo sa, il bar Billi è un posto in cui, mentre prendi un caffè molto alto, per esempio, può capitarti che una signora sull'ottantina, con la tinta blu e lo sguardo gentile, ti si avvicini e ti dica: "Ma lei, signorina, lo sa cosa ci vuole per far buona buona una torta? Io, c'è questa torta, che la faceva mia nonna, e io ci provo da una vita a rifarla uguale, la faccio tutta come diceva lei, gli ingredienti, il modo, il forno, tutto uguale, eppure... E lei lo sa perché non ci riesco? Glielo dico io signorina: perché mia nonna in realtà ci aveva un ingrediente suo tutto speciale, perché lei si alzava di notte per farla e quell'ingrediente lì, difatti, signorina, era il silenzio quell'ingrediente lì".
Ecco, adesso io sono a casa e a poter scrivere queste cose mi sento una persona fortunata, una persona benedetta dalla fortuna. Poi ora non c'è il silenzio per fare buona buona una torta, ma ci sono i muratori che fischiettano, gli uccellini, le tapparelle della mia vicina alzate et cette merveilleuse sensation que le mieux doit encore venir.
Grazie, mi addormento contenta. Buonanotte.

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