sabato 5 febbraio 2011

Le scelte di Barabba: G.I.U.D.A @ Spazio Meme

Oggi, sabato 5 febbraio 2011, alle ore diciannove, minuto più minuto meno, vari barabbisti si troveranno qui per la presentazione di G.I.U.D.A. (di seguito un breve messaggio cultural-promozionale):

G.I.U.D.A. è il Geographical Institute of Unconventional Drawing Arts (traduzione per i non anglofili?) ed è composto da illustratori e disegnatori di tutt'Europa.

G.I.U.D.A. è anche una rivista, una rivista d'avanguardia grafica che si rivolge indietro per superare il presente.

Le tavole che trovate qui esposte allo Spazio MeMe, rappresentative di questo gruppo di artisti con una spiccata predilezione per il decadentismo, le passeggiate tra i cimiteri monumentali e il detournament dei linguaggi contemporanei in chiave retrò, si riferiscono al secondo numero della rivista, incentrato sulle vite, le ossessioni, le passioni politiche ed amorose della Confraternità dei Preraffaeliti, un curioso e precursore esempio di corrente avanguardista, che nel 1848 a Londra, ancora prima degli Impressionisti francesi, si ribellava alle istituzioni accademiche dell'arte e della cultura dell'epoca.

Non è un caso quindi che gli illustratori di G.I.U.D.A. decidano di riappropriarsi e di reinterpretare le opere di questi artisti inglesi: come in un vorticoso gioco di specchi i nostri contemporanei evocano e lasciano parlare il passato, raffigurandolo in piccole immagini, icone votive e ritratti dettagliati, come già allora i Preraffaeliti avevano cercato di rievocare la purezza della pittura italiana del '400, sperando anch'essi in una risposta comprensibile ma perfettamente consapevoli dell'incomunicabilità tra vivi e morti, un ponte spezzato e rimosso dall'uomo moderno.

Questi volti in un marcato bianco e nero, questa galleria di visi ed apparenze spettrali testimoniano (forse) il costante meccanismo di autocannibalismo che l'Arte e forse il genere umano stesso compiono ogniqualvolta l'ignoto e la decandenza li attendono sulla soglia.

In un paese senza memoria le visioni oniriche del gruppo di G.I.U.D.A. sembrano una grottesca seduta spiritica di oracoli muti di fronte a un presente in putrefazione, la rappresentazione di un impossibile dialogo tra i morti-morti e i morti in vita.


Buona Visione

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