Rosso in russo si dice krasnaja, ma non significa solo quello, vuol dire anche bello, e quando ti chiedi, in Russia, con che colore associare il tuo partito, se sei sveglio la scelta è facile e l'associazione linguistica e poi mentale gioca a tuo favore (qualcuno il giochetto, un po' diverso, l'aveva fatto qui da noi con l'invocazione alla squadra di calcio nazionale).
In Italia invece, qui in Emilia, sopratutto nella lingua specifica di mio nonno Vittorino, che nel 1944 aveva dodici anni e sfrecciava eccitato ed impaurito tra gli scontri tra nazifascisti e partigiani, la parola ha tutto un altro significato: lui quando vuole spaventare mia nonna che cerca solo di rimandargli la cirrosi epatica, stringe a se la bottiglia di lambrusco e tuona "Divieto, Verboten! Ross!"
E questo fin da piccolo mi ha aiutato a capire perché per i rossi in Italia è sempre tutto in salita...
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