venerdì 18 giugno 2010

Matita

Quando mi trasferii da lei, in casa sua, cinque anni fa, era un pomeriggio torrido di Luglio. Avevo ventisei anni, le braghette corte e una maglietta sudata, uno zainetto rosso con un pigiama, un paio di ciabatte e un cambio di vestiti; il resto lo porto qui domani, pensavo. Avevo un libro in mano, uno solo, cartonato, copertina bianca, niente punti, solo virgole.

Quando mi trasferii da lei, in casa sua, cinque anni fa, avevo già letto molti libri, ma li lasciavo sempre intonsi, quando li finivo. Poi, quella sera, mi stesi sul letto, lei di fianco a me, ognuno con un libro in mano e il sorriso delle cose nuove a inebetirci il viso. Lei stringeva un Dostoevskij, non ricordo quale, io sfogliavo il mio libro bianco e cartonato senza punti; lei con una matita tra le dita, io a mani vuote. Perché non sottolinei niente? mi disse subito. Non sono abituato, le risposi, non l’ho mai fatto. Mi allungò la matita. Prova, dai. Ridacchiava.

José Saramago è morto, oggi, a casa sua, era vecchio. Noi conviviamo ancora, la casa è sempre quella, con lo stesso arredamento e una libreria in più. Il libro bianco e cartonato, senza punti, solo virgole, è ancora lì, nello scaffale del salotto, nello scomparto di Cervantes, Lope de Vega, Unamuno, gli spagnoli, i portoghesi e i sudamericani: son fatto così, catalogo, suddivido, raccolgo.

Se lo apri, Saggio sulla lucidità, ci sono delle righe a matita, dentro. Erano le prime righe a matita che segnavo su un libro. Non ho più smesso.

7 commenti:

  1. parole incredibili...

    oggi ci ha lasciato una persona della quale conserveremo un ricordo in eterno grazie alle parole che ci ha lasciato.

    http://hailtothefreaks.tumblr.com/

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  2. Questo post sta facendo il giro di mezza internet, sai? ;)

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  3. uh. Grazie mille. In fondo è solo un ricordo personalissimo.

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  4. Sì, però è un ricordo commuovente, davvero ben scritto, José ti sarà grato e metterà qualche virgola in più e qualche punto in meno in quello che scrivi,

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  5. Tempo sottratto al tempo. Davvero molto bello.

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  6. insomma, grazie mille. E grazie Josè, vaccaboia.

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