L'altra sera c'era questo ex partigiano emigrato clandestinamente in Cecoslovacchia che diceva che l'avevano mandato alla scuola di partito, a Praga. Gli insegnavano la storia del marxismo, la storia del movimento operaio, la storia dell'internazionalismo, la storia del socialismo, la storia del Partito Comunista e la storia dell'Unione Sovietica. E doveva sempre studiare un bel po', senza stringere dei gran rapporti coi cecoslovacchi e neanche coi suoi compagni di corso, perché la clandestinità ha le sue regole.
Un giorno, raccontava, era lì seduto sotto un albero, in un parco, e leggeva le dispense che gli avevano dato alla scuola di partito. A un certo punto viene avvicinato da un insegnante, uno di quelli più importanti, uno di quelli che incutevano timore solo a guardarli da lontano. Vien lì, l'insegnante, si siede di fianco a lui, lo guarda un po' studiare poi gli chiede: Te, dimmi, cosa ci vedi in quelle pagine?
Se devo essere proprio sincero, ha risposto l'ex partigiano emigrato clandestinamente, se devo essere proprio sincero, io, lì, in quelle pagine, ci vedo una donna nuda.
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