sabato 19 giugno 2010

Mamma mia dammi 100 Lini

Provo una grande gioia quando soave piombo
nella gola d'un uomo sfibrato dal lavoro;
perché il caldo petto è per me dolce tomba,
meglio che in fredda cantina là dimoro.
(Charles Baudelaire, L'anima del vino - da I fiori del male, universale economica Feltrinelli, 2003, pag. 225, traduzione di Antonio Prete)
La cantina Lini festeggia cento anni. Cento.
Stasera, noi barabbisti saremo a ubriacarci di vino, poesia e virtù, a piacer nostro, e faremo la solita figura degli intellettualoidi leggendo in pubblico, al ristorante Olimpia, tentennando, le peripezie e i ragionamenti di Mario Soldati, lo struggimento di ʿOmar Ḫayyām, le poesie meno baustelliane di Baudelaire, la battaglia del Cavaliere dalla Triste Figura contro gli otri nello scantinato del trentacinquesimo capitolo del Don Chisciotte, Rabelais, cose così. Se passate di lì, fermatevi e picchiate dolcemente il vostro calice col nostro.
Una, due, tre volte. Cento.

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