domenica 16 gennaio 2011
Meraviglie dalla campagna (3) - i culi bianchi
Il bramito di un capriolo. L'avete mai sentito? Stasera ero a fare le solite cassette di legna per il giorno a venire, quando nella valle un capriolo si mette a bramire. Il bramito di un capriolo è un verso strano. Prendete la scena di sgozzamento del maiale. Abbassate di due ottave l'urlo del maiale. Poi accorciatene la durata. Tipo il doppio del latrato di un cane. Ed eccovi il bramito del capriolo. Tipo l'urlo del cane di satana. Una volta stavo raccogliendo lumache nell'orto a notte fonda, e un capriolo che mi passa alle spalle a una ventina di metri si mette a bramire: un coccolone che non vi dico. Il dott tamarri una volta mi disse che nel parco del corno alle scale c'era gente che faceva tipo dei safari notturni nella stagione degli amori per ascoltarsi i bramiti tutta notte. Alcuni lo trovavano addirittura eccitante per copulare. A me il bramito fa venire gli sgrigiori lungo la schiena. Quello del cervo è più baritonale - mi pare - meno straziante di quello del capriolo, più simile a un muggito. Il capriolo ti spaventa. Il capriolo è quello con le corna piccole e col culo bianco. I culi bianchi, li chiamiamo a casa. Lo stambecco è quello con le due corna senza ramificazioni fatte di cerchi sovrapposti. Il cervo ha le corna del cervo, classiche. Il daino è quello con le corna palmari. Tutto chiaro?
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