In Romagna, in dialetto, sgrézia vuol dire disgraziata ma è una disgraziata dolce, una cosa che, ho saputo, dicono le nonne ai nipoti non sempre impeccabili senza però condannarli del tutto. È una disgraziata con lo sguardo generoso del perdono e il sorriso a fior di labbra, ma la parola sgrézia si può usare pure quando proprio per una persona non è facile dire una cosa emotivamente forte e allora, per sviare due occhi languidi, questa persona gli mette addosso la sgrézia, a quegli occhi.
Io me la immagino, la sgrézia, come uno scialle leggero, che fa caldo solo per un pochino, per un tragitto breve, mentre vai a prendere la legna fuori e la porti in tutta fretta dentro, ché il camino è quasi spento e la fatica di riaccenderlo non la vuoi fare.
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