mercoledì 7 luglio 2010
Le greciate: in prosa
L'altro giorno, mentre prenotavo il traghetto da Ancona a Igoumenitsa, pensa te che nome, mi è venuto in mente che alle elementari la maestra Mila, che era una di quelle maestre a cui rimani grato per tutta la vita per le cose che ti ha detto e i posti che ti ha fatto vedere e gli insegnamenti preziosi e l'umana umanità dei modi e tutto il resto, insomma, la maestra Mila ci aveva fatto leggere tutta l'Odissea di Odisseo, così si chiamava il protagonista, in prosa, ce la faceva sottolineare e ogni giorno, la sera, a casa, dovevamo illustrare il capitolo che avevamo letto in classe, a turno, ad alta voce, perché la maestra Mila era fatta così, ci coinvolgeva e ci sconvolgeva, come quando avevamo fatto la stessa cosa con Pinocchio; e l'Odissea di Odisseo, si chiamava così il protagonista, mi è rimasta dentro per tutta la vita, tanto che poi, da grande, quando me la son letta in versi, non ero mica tanto convinto che quella fosse la storia che avevo illustrato alle elementari, e mi è venuto in mente l'altro giorno, mentre prenotavo il traghetto da Ancona a Igoumenitsa, pensa te che nome, mi è venuto in mente che la storia era la stessa, c'erano le stesse cose, lo stesso viaggio, le stesse creature, le stesse ninfe, gli stessi Proci, lo stesso cane, lo stesso figlio, la stessa moglie, la stessa tela, lo stesso ciclope, la stessa nutrice, la stessa cicatrice, le stesse sirene, gli stessi maiali, insomma, lo stesso tutto, ma c'era questa cosa che non riuscivo proprio a capire, perché nell'Odissea di Odisseo, quella in prosa, quella della maestra Mila alle elementari, c'era Odisseo. E adesso chi cazzo era Ulisse?
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Ulisse è mio nipote, il secondo dei 3 figli di mia sorella. Il nome lo avevo scelto io, per uno dei miei 3 figli, ma poi me lo hanno bocciato. Ulisse si chiama così perchè io l'Ulissea ce l'ho dentro dalle elementari della maestra Nerina, dal tempo dello sceneggiato TV. E sono stata in Grecia, ma da Brindisi a Patrasso, ed ero sommamente felice. Certe maestre esistono solo nei paesi, e ti posso dire, Many, che ho scoperto che sì sai, è vero, certe maestre esistono solo in Emilia.
RispondiEliminaTutte le cose che racconti di tuo nonno e del tuo bis sono tutte storie che conosco, perchè me le raccontava mia nonna (che adesso non c'è più) e anche l'altra nonna (che c'è ancora e che è amica delle mondine più anziane).
I tuoi ricordi sono molto diversi dai miei, sono più rivoluzionari e giovani sen senso di ispirati e convinti. Io la Pantera l'ho vissuta con dispetto perchè mi dovevo laureare e quei coglioni sfaccendati mi davano solo fastidio. Le marce per la pace mi fiaccavano, le Feste dell'Unità mi intristivano e i Nomadi non li potevo più sopportare (che poi l'unico rimasto aveva il fratello che abitava davanti a casa mia e non so se tu conosci Cicala, che è un mio amico... comunque). Poi, andandomene, tutte queste cose io le ho rimpiante molto, sai. Adesso ho letto il libro del maestro Vilso, sui suoi ricordi, e Neldo Lodi era il mio carissimo vicino di casa, e sta scrivendo un libro anche lui, anche lui sui suoi ricordi. Sono tutte persone innamorate del nostro paese, che sanno chi era Parcin, o Stanloun, o come si chiudeva la piazza di notte, o com'era scalcagnata la Catirola, e le serate nel viale con la catena, eccetera..
Novi di Modena non mi manca e non credo che ci tornerò, però mi piace sentirne parlare da te, mi piace come racconti le cose tu e mi piace immaginare me com'ero, dentro le atmosfere che racconti tu.
Mi piace leggere Alessandro, Spinoza e tutti voi, e leggendo Alessandro ho trovato te. Sono stata a Carpi tempo fa e ho chiesto se qualcuno ti conosceva, che fai delle cose bellissime sulla rete e mi hanno detto (uno di Novi che ti resterà innominato), che sì, che ti conosceva eccome, e che sei sempre stato un Ciocapiatti. A me è sembrata una cosa bellissima, da dire, come Accalappiacani, una cosa da usare la Matita per sottolinearlo.
Tu sei molto bravo, Marco Manicardi, volevo dirtelo, perchè certe volte uno le cose le deve dire, le deve dire anche se non interessano a nessuno, le deve dire anche se sono lunghe, da dire. Certe volte le cose uno le deve dire, che poi é contento dimondi.
Grazie, ogni volta che ti leggo io sorrido e penso che, qualsiasi lavoro tu faccia nelle vita carpigiana, per me sei uno Scrittore.
Barbara
io, però, così, arrosso, mi emoziono e financo mi commuovo. Grazie Barbara.
RispondiElimina(ah, un nipote di Stanloun ha letto da queste parti e mi deve portare dei diari, delle memorie, cose così. Pensa te, la rete e i Novesi.)