L’avrete visto. Il video delle simpatiche bagnanti di Ostia, tra i più cliccati in rete queste settimane, è, in apparenza, un classico esempio di ironia involontaria scaturita dal cortocircuito fra il contesto della comunicazione, ‘formale’ e ‘alto’, l’intervista televisiva su una rete nazionale, e il registro linguistico, ‘basso’, adottato dai parlanti, qui una colorita varietà dialettale.
Per un istante ci sembra di essere ripiombati negli anni del dopoguerra in cui scrittori e giornalisti come Soldati (Chi legge?), armati di telecamere, affidavano ai teleschermi i loro bollettini sullo stato dell’alfabetizzazione nel paese. C’è persino il calippo, gelato d’altri tempi, a confonderci le idee.
Poi ci pensiamo su. Duemilaerotti. In pieno luglio, un giornalista di sky approda sul lido di Ostia per porre la seguente domanda: fa caldo? La vera molla dello sghignazzo, allora, non è più la pittoresca parlata delle bagnanti, ma il rovesciamento, questo sì geniale, del paradigma socio-linguistico analizzato in partenza.
Se l’intervista è più coatta delle coatte intervistate dove collocare le categorie dell’alto e del basso, del colloquiale e del formale? Se ai tempi di Soldati la tivvù ha contribuito ad affermare l’italiano ‘standard’ sui dialetti regionali, il trash del terzo millennio è pronto ad affermarsi come registro ‘standard’ di qualsiasi comunicazione.
Dunque, cari barabbisti, tenete pronto il vostro repertorio da spiaggia.
si ma ho anche visto la simpaticissima parodia su youtube
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=FmN2ZzFTFHg
tutto da ridere