lunedì 26 aprile 2021

Schegge di Liberazione su Radio Sverso (il podcast)

E questo è il podcast delle Schegge di Liberazione, andate in onda alle 18:30 di sabato 24 aprile e, in replica, alle 12:30 di domenica 25 aprile su Radio Sverso. Un’ora e quaranta di reading, combat rock e Resistenza. Lo trovate negli Speciali di Radio Sverso: E quella che segue è la scaletta, con le introduzioni, le letture (per leggerle cliccate sui link al blog dedicato delle Schegge di Liberazione) e le canzoni trasmesse:

giovedì 22 aprile 2021

24 e 25 aprile: Schegge di Liberazione su Radio Sverso

Era il 24 aprile del 2010, era sera, il tempo non troppo bello, e in provincia di Modena, in un locale di Carpi, il Mattatoio, un gruppetto di blogger si era radunato lì da tutta l’Italia per leggere alcuni racconti sulla Resistenza, che erano stati pubblicati proprio quel giorno in un libro elettronico e gratuito che si chiamava Schegge di Liberazione, realizzato da Barabba, una specie di blog collettivo e letterario, in collaborazione con la sezione carpigiana dell’ANPI.
Era andato così bene, che nel 2011 Barabba aveva pubblicato uno Schegge di Liberazione di carta, e quei blogger, che continuavano a diventare sempre più numerosi, avevano cominciato a girare con dei reading resistenti a tempo di musica, e una volta erano finiti anche all’estero, a Parigi, pensa te.
E così anche dopo, tutti gli anni, dal 2010, cascasse il mondo, intorno al 25 aprile c’è sempre stato un reading di Schegge di Liberazione. E anche quando il mondo è cascato davvero, l’anno scorso, il 2020, erano riusciti a fare una lettura collettiva su facebook.
Quest’anno, che il mondo è ancora lì, cascato per terra, Radio Sverso è orgogliosa di presentare quel manipolo di blogger e le loro Schegge di Liberazione.
Per continuare a fare, nel nostro piccolo, a modo nostro, la nostra parte. Partigiani.

Le Schegge di Liberazione verranno trasmesse sabato 24 aprile alle 18:30 circa, e domenica 25 aprile in replica alle 12:30, su Radio Sverso (www.radiosverso.it), dureranno circa un’ora e quaranta minuti, e sarà un pochino di nuovo Natale, come piace festeggiarlo a noi.

Ascoltate responsabilmente.

mercoledì 13 gennaio 2021

Barabba Elettrolibri: Giovanna Ferri - Nata sulla linea Gotica

Mia madre, pochi mesi prima di morire, conseguì la licenza media. Era stato un grande rimpianto, per lei, dover abbandonare la scuola dopo le elementari. Avendo rimediato anche una sommaria alfabetizzazione informatica, più precisamente nella videoscrittura, decise di scrivere le sue memorie. Fu l’ultimo regalo che ricevemmo da lei.
Quando il 25 ottobre del 2020 Stefano Pederzini aveva pubblicato le memorie di sua mamma con un libro elettrico sul suo blog, in epub e in pdf, io l'avevo scaricato subito. Poi, tra una cosa e l'altra, qualche giorno fa mi era ritornato in mente e mi era venuta voglia di leggerlo. Per farlo ho creato il file mobi per il Kindle e poi ho cominciato.
A quel punto, mi sono ricordato che dieci anni fa avevamo fondato una collana editoriale inesistente e che non pubblica niente, che si chiama Barabba Elettrolibri. Allora ho contattato Stefano, gli ho chiesto se voleva mettere a disposizione il file mobi sul suo blog e lui ha detto di sì.
Quindi, ecco, oggi, a sei anni e due giorni dall'ultima pubblicazione della collana, arriva un nuovo libro per Barabba Elettrolibri. L'ha scritto Giovanna Ferri, la mamma di Stefano Pederzini, e si intitola Nata sulla linea Gotica.

Si scarica gratis qui in pdf e in epub e qui in mobi.
E comincia così:
Sono nata il 14 maggio 1939 nel podere Querciola di Badolo, comune di Sasso Marconi. Mio padre Amedeo e mia madre Carri Pierina prima di me avevano avuto tre figli: Mario nato il 2 novembre 1930, morto a gennaio del ’31, Giulia nel ’32, Umberto nel ’37. In seguito alla morte di Mario, mia madre andò a fare la balia a Brescia, non so per quali strade conobbe questa famiglia di ricchi che cercavano una balia sana. Così abbiamo avuto un fratello di latte da qualche parte, speriamo sia stata una brava persona.
Non l'ho ancora finito, ma secondo me è molto bello.

sabato 25 aprile 2020

Resistere, immobili (un resoconto delle Schegge di Liberazione 2020)

Il 24 aprile di dieci anni fa avevamo iniziato, un po' per caso, a leggere le Schegge di Liberazione dal vivo. Era stata così bella, quella lettura pubblica al Mattatoio di Carpi, il 24 aprile del 2010, che avevamo continuato a leggere le Schegge di Liberazione ancora e ancora, per alcuni anni, in giro per l'Italia, a Milano, Perugia, Roma, Venezia, Fabriano, Bologna, Forlì e in tantissimi altri posti. Una volta eravamo stati anche a Parigi, roba da matti.
Avevamo in mente di fare una bella rimpatriata, ieri, ma la Storia, quella vera, ahinoi, ci ha costretti in casa. Così abbiamo provato a organizzare una lettura pubblica e virtuale. Ed è andata molto bene, come potete vedere e ascoltare qui sotto nella lista completa delle letture in ordine rigoroso e cronologico.

(NOTA: se stai leggendo questo post da un feed reader, forse non si vede tutto, perché è pieno di cose embeddate in modo abbastanza artigianale; si poteva far meglio, ma... insomma, porta pazienza)

martedì 21 aprile 2020

Venerdì 24 aprile: Schegge di Liberazione (mentre #stateacasa)

Il 24 aprile del 2010 ci eravamo trovati e conosciuti tutti per la prima volta, di persona, in carne e ossa, e avevamo letto le prime Schegge di Liberazione al Mattatoio di Carpi, abbracciandoci e baciandoci, e stringendo amicizie che avrebbero resistito alla fine dell'epoca dei blog e al nostro reciproco invecchiamento. Sono passati dieci anni (10!) e avevamo in mente, all'inizio di quest'anno, di organizzare una grande rimpatriata. Ma i tempi che corrono li avete tutti ben presenti, nella vostra carne e sulle vostre ossa, e la rimpatriata e il momento dei baci e degli abbracci dovranno aspettare ancora un po'.

Nel frattempo, però, abbiamo deciso di fare lo stesso le Schegge di Liberazione, però virtuali, un po' come fanno tutti e come avevamo fatto anche noi il 13 marzo con le Cronache di una sorte annunciata (erano andate molto bene).

Quindi, per farla breve, venerdì 24 aprile funzionerà circa così:
  1. dal mattino fino alla sera, se siete a casa, e dovreste esserci, e avete tempo e voglia, prendete un racconto dagli ebook di Schegge di Liberazione che trovate qui, magari quello che avevate scritto voi dieci anni fa, o quello di qualcun altro, come volete; potete anche proporre qualcosa di nuovo e inedito, sempre sui temi della Liberazione e della Resistenza, ma anche su temi più attuali e importanti hic et nunc, antifascisti, antirazzisti, su migrazioni, LGBT, diritti civili, ambiente e tutte quelle cose che fanno schiumare di rabbia i cattivi là fuori;
  2. leggetelo registrandovi, col telefono, una telecamera, un computer, un registratore a cassette, quello che vi pare;
  3. pubblicate la lettura da qualche parte, tipo sul vostro profilo facebook, sulla nostra pagina, su twitter, su youtube, su tumblr, con un video o solo un audio o, insomma, avete capito;
  4. fatecelo sapere scrivendo a barabba26x1 chiocciola yahoo punto com o commentandoci o contattandoci da qualche parte.
Noi, poi, proveremo a raccogliere tutti i link e a metterli qui sopra e sulla nostra pagina di facebook.
Sarà bellissimo lo stesso.

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Intanto, continuiamo a raccogliere contributi per le Schegge di Liberazione 2020, un ebook che sarà pubblicato, si spera, entro la fine dell'anno. Le istruzioni sono qui.
Barabba dice 26 x 1, senza paura.

domenica 12 aprile 2020

Il nulla

BARABBA (con voce tremante): Il regno dei morti?... Il regno dei morti?... Com'è! Tu che ci sei stato! Dimmi com'è!
IL RESUSCITATO (lo guarda interrogativo come se non avesse ben capito cosa intenda): Com'è?
BARABBA: Sì! Che cos'è! Quel posto dove sei stato!
IL RESUSCITATO (indugia a rispondere, si capisce che non gli piace la veemenza dell'altro): Io non sono stato in nessun posto. Sono solo stato morto. E la morte è il nulla.
BARABBA: Il nulla?
IL RESUSCITATO: E che cosa dovrebbe essere?
BARABBA lo fissa.
IL RESUSCITATO: Pensi che dovrei raccontarti qualcosa sul regno dei morti? Non posso. Il regno dei morti è il nulla. C'è... ma è il nulla.

(Pär Lagerkvist, Barabba - Dramma in due atti. Ed. Iperborea pagg. 46-47. Il Resuscitato è Lazzaro.)
Buona Pasqua.

lunedì 30 marzo 2020

Schegge di Liberazione: domani

Domani, il 31 marzo 2020, era la data che avevamo fissato per la deadline di consegna delle Schegge di Liberazione 2020. Quando avevamo fatto quella chiamata alle armi non erano ancora i tempi difficili e strampalati che stiamo vivendo ora, o almeno non lo erano in gran parte dell'Italia e noi sicuramente non ci stavamo accorgendo di come sarebbero andate le cose. Quindi, niente, abbiamo deciso che una deadline, per adesso, non c'è.
E allora voi, se volete, se avete qualcosa da scrivere, da dire, da disegnare, da fotografare sulla Liberazione e la Resistenza, ma anche su temi più attuali e importanti hic et nunc, antifascisti, antirazzisti, su migrazioni, LGBT, diritti civili, ambiente e tutte quelle cose che fanno schiumare di rabbia i cattivi là fuori, beh, mandatecelo all'indirizzo barabba26x1 chiocciola yahoo punto com. Noi intanto raccogliamo tutto, e quando sarà il momento, anche se non sappiamo ancora quando sarà, il momento, proveremo a farci un ebook, che sarà gratuito, come al solito.
Forse, chissà, il 25 aprile potremmo organizzare una grande lettura pubblica sull'internet, un po' come avevamo fatto venerdì 13 per le Cronache di una sorte annunciata. Era venuta bene.

Barabba dice 26 x 1, ora e ancora, nonostante tutto.

lunedì 16 marzo 2020

Trucchi della borghesia (121)

Sei di [nome della tua città] se...

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NOTA: il numero dei punti (o puntini, o puntolini) di sospensione è variabile.

sabato 14 marzo 2020

Nella Sfiga di stare a casa

Alla fine ci siamo riusciti, abbiamo fatto un reading per davvero.
Qualche giorno fa, visto che si stava avvicinando un venerdì 13 e dovevamo stare tutti a casa, avevamo deciso di rispolverare un libro dal titolo Cronache di una sorte annunciata, un ebook gratuito in due volumi, pieno di racconti sulla Sfortuna, che avevamo pubblicato da queste parti nel 2010, dieci anni fa, e che si può ancora scaricare da qui (o da qui); poi avevamo chiesto all'internet se qualcuno avesse voglia di leggerlo, dalle 8:00 del mattino fino alla mezzanotte di ieri, venerdì 13 marzo 2020, e di condividere le letture sui vari socialcosi.
È andata molto bene, e qui di seguito mettiamo in ordine cronologico la lista delle letture, con i link agli audio e ai video per andarseli a vedere e ad ascoltare. Ce n'è per quasi un paio d'ore, se uno ha voglia:

  • (video) Batchiara legge “Poesia” di Camilla Tomassoni (Ilke Bab)
  • (video) Raffaela Leone Erbematte legge "Teoria narratologica della sfortuna" di Leonardo
  • (audio) Laura Koan Gioia legge "La legge dei gravi / In The Backseat" di Andrea Vigani (chamberlain)
  • (video) Antonio Borelli legge "Sfortuna" di Massimiliano Calamelli
  • (audio) Marta Bladi Loddo legge "La Superstizione porta bene" di Emanuele Vannini (Van deer Gaz)
  • (video) Carlo Dulinizo legge "I numeri facili" di Maddalena Caliumi
  • (video) Simone Magnani legge "Fortuna cosmica" di Amedeo Balbi
  • (video) Stefania Greco (Teiluj) legge "Shampoo" di Luca Zirondoli “carlo dulinizo”
  • (video) Caterina Imbeni (grushenka) legge “Non aveva neppure un nome” di cappuccettoross
  • (audio) Prezzemolo legge "Crepe" di SirSquonk
  • (audio) Prezzemolo legge "Sfortuna" di Massimiliano Calamelli
  • (audio) Irene Feroce (Yoshiniski) legge "Art, Attack!" di Simone Rossi
  • (video) Marco Manicardi (il Many) legge "Pedala, Marco, pedala!" di Marco Manicardi (il Many)
  • (video) Michela Marra legge "Crepe" di SirSquonk
  • (video) Elena Marinelli legge "È sempre colpa della Kamchatka" di Simone Marchetti (Chettimar)
  • (audio) Chiara Montesi legge "Sante aveva un sorriso" di Azael
  • (audio) La Due Dodici legge "Lo scarafaggio fortunato" di Chiagia
  • (audio) La Sonda (cappuccettoross) legge "Venticinque" di Caterina Imbeni (grushenka)
  • (video) Andrea Capaccioli (Ciocci) legge "Ì bbivio" di Stefano Andreoli (Stark)
  • (audio) Fernanda Scianna (nandina) legge "Venticinque" di Caterina Imbeni (grushenka)
  • (audio) Lorenzo Tognato legge "Ognuno è artefice della propria fortuna" di Galatea Vaglio
  • (audio) Massimiliano Calamelli legge "Avere un piano" di Daniela Losini
  • (video) Batchiara legge "Miss Misery" di Chara Reali (Madame Psychosis)
  • (video privato) Stefano Pederzini legge "Malasuerte" di Reloj

E questo è quindi il piccolo resoconto di una giornata in cui siamo stati insieme, eravamo in tanti, chi a leggere, chi ad ascoltare e commentare e condividere, chi a fare tutte queste cose. Insieme, come succedeva una volta, quando leggevamo dal vivo. Adesso, invece, leggiamo da casa, da vivi, ma permetteteci di dire che siamo ancora decisamente bellissimi.

Tutti i link (a parte l'ultimo, che se non potete vederlo, sfiga) sono anche sulla nostra pagina di facebook.
Grazie a tutti, tanto, davvero davvero davvero tanto.

Come dice Francesco Farabegoli nell'ultima puntata della sua newsletter Bastonate per posta:
C’è un sacco di gente che si organizza, ci sono i flashmob, qualcuno fa concerti in live streaming dalla sala prove, alcuni amici hanno fatto una pagina facebook e mettono dischi in diretta video, qualcun altro legge libri, qualcuno consiglia cose, racconta storie, ognuno ci mette un pezzo del suo. C’è una componente narcisista, ovviamente; forse l’idea di condividere cose serve a sentirsi in una qualche misura utili, importanti, avere un contatto umano privilegiato. Il me under-30 l’avrebbe giudicata in maniera molto negativa: ma chi cazzo vi credete di essere, ma a chi pensate che interessino le due stronzate che avete da dire, e via di queste. Io però di anni non ne ho più trenta, e all'atto pratico in questi giorni in tanti stanno provando a fare una cosa nuova, un po’ difficile, un nuovo modo di fare le cose che facciamo sempre -un po’ in scala. Per cercare di farla bene stanno provando a capire quale sia il nocciolo delle cose che amano. La musica, per dire: magari non è come andare a vedere il gruppo nel locale, ok, ma è un gruppo che suona. Abbiamo accettato più o meno tutti la panzana che i social ci tolgano dal mondo vero, ci diano un’illusione fittizia, ci isolino, e via di queste: beh, adesso siamo isolati, e stiamo usando questa roba per stare assieme.
Andrà tutto bene.
Andrà tutto bene... ?

mercoledì 11 marzo 2020

Venerdì 13 marzo: Accettate la Sfiga (mentre #stateacasa)

Non so se ve lo ricordate, ma nel lontano 2010 al grido di «Accettate la Sfiga» avevamo raccolto un sacco di racconti sulla Sfortuna, e poi li avevamo messi in un ebook (anzi due) dal titolo Cronache di una sorte annunciata, che si può ancora scaricare gratis qui (o qui).
C'era anche un sito dedicato, che è ancora lì, se uno ha voglia di andare a vedere, e avevamo promesso che l'avremmo letto in giro tutti i venerdì 17 (o 13) da lì alla fine della Storia. L'avevamo invece letto solo un paio di volte, poi basta. Sfiga.

Beh, ecco, sono giorni un po' strani, questi del Coronavirus, sfigati per molti o forse per tutti, chi più e chi meno. Quindi ci è venuta l'idea di fare una grande lettura pubblica di Cronache di una sorte annunciata.
Una cosa che potrebbe funzionare così:
  1. venerdì 13 marzo 2020, se siete a casa, e dovreste esserci, e avete tempo e voglia, prendete un racconto dall'ebook Cronache di una sorte annunciata che trovate qui (o qui), magari quello che avevate scritto voi dieci anni fa, o quello di qualcun altro, come volete;
  2. leggetelo registrandovi, col telefono, una telecamera, un computer, un registratore a cassete, quello che vi pare;
  3. pubblicate la lettura da qualche parte, tipo live sul vostro profilo facebook, su twitter, su youtube, con un video o solo un audio o, insomma, avete capito; 
  4. taggate con #accettolasfiga e magari fatecelo sapere scrivendo a barabba26x1 chiocciola yahoo punto com o commentandoci da qualche parte.
Noi, poi, proveremo a raccogliere tutti i link e a metterli qui sopra, o sulla nostra pagina di facebook.
Se poi non partecipa nessuno, o se i link che ci mandate sono verso profili privati o irraggiungibili, o vi vergognate e dopo mezz'ora li togliete, insomma se a un certo punto nessuno riesce più a vedere o a sentire quello che avete letto, declamato o recitato... eh, oh, sarà andata così: sfiga!

sabato 29 febbraio 2020

Schegge di Liberazione: Barabba dice 26 X 1 (ancora)

A tutti i writer, blogger e socialcosi STOP
Barabba dice 26 X 1 STOP
ancora, dieci anni dopo la prima volta STOP
scrivete un racconto, una poesia STOP
fate un disegno, un fumetto, una foto STOP
sulla Resistenza e la Liberazione STOP
apprezzatissimi temi attuali e necessari STOP
importanti hic et nunc STOP
antifascisti, antirazzisti STOP
migrazioni, LGBT, diritti civili, ambiente STOP
e cose che fanno schiumare di rabbia i cattivi là fuori STOP
Barabba creerà un ebook gratuito STOP
che forse leggerà dal vivo intorno al 25 aprile STOP
o forse no, ma ci si prova STOP
inviate il materiale entro il 31 marzo 2020 STOP
a barabba26x1 chiocciola yahoo punto com STOP
dieci anni dopo la prima volta STOP
Barabba dice 26 x 1 STOP

(comunicato ufficiale firmato da Carlo Dulinizo, il Many e tutta la brigata barabbista)

martedì 31 dicembre 2019

Niente

Davvero: niente.
È che qui di fianco, nella colonna a destra, c'è una voce di menu chiamata "Barabbate" con l'archivio di Barabba, dal lontano 2006, raggruppato per annate.
E allora ho pensato al volo che era brutto che ci mancasse il 2019. E quindi, ecco qui, quasi in zona Cesarini, verrebbe da dire.

Per il resto, sul serio: niente.
Nessuna novità in arrivo.
O meglio... forse.
Chissà.

Intanto, buon anno.
E state bene.

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giovedì 13 dicembre 2018

Si stava meglio quando si stava meglio: un ebook

Oh, Ciao! È passato più di un anno dall'ultimo post su questo blog. E sono passati poco meno di cinque anni dall'ultimo libro elettrico pubblicato da Barabba Edizioni. Siamo diventati vecchi, abbiamo le rughe, qualcuno ha dei figli, qualcuno è andato ad abitare in posti lontani dove si parlano lingue diverse. Io, per esempio, mi sono spostato di circa cinquecento metri da dove abitavo prima e ho un figlio che si chiama Guido. Dev'essere per questo motivo, per la vecchiaia che avanza, o forse anche perché ultimamente mi hanno chiesto di leggerli un paio di volte davanti a della gente, che ho pensato di raccogliere un po' dei racconti sui miei antenati che ho scritto da queste parti tra il 2010 e il 2013 e di pubblicarli.

Si stava meglio quando si stava meglio, in realtà, doveva chiamarsi più precisamente Una volta si stava meglio domani, ma poi, visto che lo dovevamo mettere sui volantini, quando lo leggevo dal vivo, mi è sembrato più semplice Si stava meglio quando si stava meglio. Dentro si parla di Novi e dei novesi, di nonni e di bisnonni, di maghi, prestigiatori e circhi itineranti, di mezzadri e di un toro, di piccole lotte private contro il fascismo e di tante altre cose che, nel Novecento, sembravano normalissime.
Esce oggi che è Santa Lucia, perché quando ero bambino era il giorno più importante di tutto l'anno. Più del Natale o dei compleanni.

Si scarica gratis:
  • in pdf (all'antica)
  • in mobi (per il kindle)
  • e in epub (per tutti gli altri e-reader).
Non c'è ancora in epub, perché sono passati degli anni e i programmi che usavo per fare gli epub sono vecchi. Ho fatto un po' di casino, portate pazienza qualche giorno, è la ruggine.

Per il resto, buona lettura.
E buona Santa Lucia.

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UPDATE del 06/01/2019 11:10
Ora c'è anche l'epub. Scusate per il ritardo e buona Befana.
UPDATE del 13/12/2018 20:05
È online la versione 1.1 del pdf e del mobi, con qualche refuso in meno. Ringraziamo chi ce li ha comunicati. Continuate a farlo, ci fa piacere.
I link per scaricare la versione 1.1 sono gli stessi che trovate lì sopra.
UPDATE del 18/04/2020 15:50
È online la versione 1.2 del pdf e del mobi, con qualche refuso in meno. E anche una specie di videolibro su YouTube, se uno ha volgia di ascoltare (dura meno di un'ora, circa).

martedì 5 dicembre 2017

E poi boh

Il 5 dicembre del 2013 avevo scritto un post che si chiamava "Siamo un po' stanchini" dove si diceva che il 5 dicembre del 2012 avevo scritto un post che si chiamava "Vediamo come va a finire" dove si diceva che il 5 dicembre del 2011 avevo scritto un post che si chiamava "Andare avanti" dove si diceva che il 5 dicembre 2010 avevo scritto un post che si chiamava "Cammina cammina" dove si diceva che il 5 dicembre del 2009 avevo scritto un post che si chiamava "Alzati e cammina" dove si diceva che dovevo riaprire il blog per farci delle cose.

Quindi, andando alla dritta, viene così:
Alzati e cammina.
Cammina cammina.
Andare avanti.
Vediamo come va a finire.
Siamo un po' stanchini.
Conti alla mano, oggi è una specie di ottavo compleanno della resurrezione di Barabba.
Alzare, ci siamo alzàti; camminare, abbiamo camminato; andare avanti, siamo andati avanti; è andata a finire che eravamo davvero un po' stanchini, perché il 5 dicembre del 2014 non abbiamo festeggiato, e non abbiamo festeggiato il 5 dicembre del 2015, e poi neanche il 5 dicembre del 2016.

E poi?
E poi boh.
Forse il post del 5 dicembre del 2017 è un epitaffio.
O forse sono solo degli auguri.

giovedì 3 agosto 2017

Trucchi della borghesia (120)

Adesso, mi sembra, siamo diventati un po' troppo ossessionati dal termometro. Sarà perché abbiamo dei termometri dappertutto, in casa, in tasca, in macchina, su google. Passiamo le giornate, soprattutto in ufficio, ma capita anche per la strada, quando non si sa cosa dire, o anche proprio per dire quella cosa lì, a parlare di quanti gradi ci sono, di quanti gradi ci sono stati e in particolar modo di quanti gradi ci saranno oggi, domani, dopodomani, fino irragionevolmente alla settimana prossima.
Io questa ossessione per il termometro non me la ricordo, né quand'ero bambino, negli anni 80, né quand'ero ragazzo, negli anni 90, e non mi sembra di ricordare che gli adulti di allora fossero così ossessionati dal termometro come gli adulti di oggi che siamo poi noi.
Magari è per questo che ci siamo inventati una cosa che prima non esisteva: la temperatura percepita.
La temperatura percepita è il trucco della borghesia numero 94, l'aveva proposto Giampaolo ed era gennaio del 2015, in pieno inverno, perché non è che mi sia messo qui a scrivere queste cose solo perché c'è caldo. Molto caldo. Diobono, che caldo. Chissà quanti gradi ci sono.