martedì 22 novembre 2011

A tavola con Tiziano Fiorveluti: Trote dell'arroganza con crostini

Prendete dei filetti di trota iridea. Ieri sera costavano meno del persico, in pescheria. Sono buoni, cacchio. Ma son buoni se li fate come dico io, naturalmente. Da qui il nome della ricetta.

Prendete dei crostini. Da qui il nome della ricetta. Vale a dire prendete del pane raffermo e tagliatelo a cubetti, poi in forno fino a quando non abbrustoliscono a sufficienza. Con il pane ci risentiamo alla fine.

Quindi prendete del burro e scioglietelo in un tegame, fate cuocere i filetti di trota, partendo dal lato dove la pelle poggia sul tegame. Dopo l'iniziale sfrigolio abbassate il fuoco e state attenti che non attacchi, quindi di tanto in tanto muovete la padella come veri esperti chef, anche se non lo siete. Datevi un tono mentre lo fate. Da qui il nome della ricetta.

Quando è ben cotto da una parte, girate e fatelo dorare dall'altra. Sempre agitando, di tanto in tanto, la padella, come esperti chef, anche se non lo siete. Datevi un tono mentre lo fate, di nuovo. Da qui il nome della ricetta.

Se fate un paio di trotine non troppo grandi andrà bene un mezzo bicchiere di vino, riportando il fuoco alto. Fate sfumare. Salate e pepate da entrambi i lati. Tenete in caldo. Ora mettete dentro alla padella ancora sfrigolante i crostini. Se non c'è abbastanza sugo di cottura aggiungete burro. Mettete anche dello zafferano. Fate saltare i crostini qualche minuto.

Servite il pesce e accanto i crostini, come fossero patatine. Poi mi dite.

1 commento:

  1. Dev'essere proprio buona questa roba.
    Son sicura che la parte che mi riesce meglio è quella di darmi un tono...

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