– Michail Afanas’evič Bulgakov?
– Sì, sì.
– Adesso le parlerà il compagno Stalin.
– Cosa? Stalin? Stalin?
– Sì, le parla Stalin. Salve, compagno Bulgakov.
– Salve, Iosif Vissarionovič.
– Abbiamo ricevuto la Sua lettera. L’abbiamo letta con i compagni. A tal proposito riceverà una risposta positiva... Ma è proprio vero che Lei chiede di andarsene all’estero? L’abbiamo seccata molto?
– Ho pensato molto negli ultimi tempi se uno scrittore russo possa vivere fuori dalla sua patria. E mi sembra di no.
– Ha ragione. Anch’io la penso così. Dov’è che vuole lavorare? Al Teatro d’Arte?
– Sì, volevo. Ne avevo parlato, ma ho ricevuto un rifiuto.
– E lei invii loro una richiesta. Mi pare che accetteranno. Noi dovremmo incontrarla, parlare con Lei.
– Sì, sì! Iosif Vissarionovič, ho molto bisogno di parlare con Lei.
– Sì, bisogna trovare il tempo ed incontrarci, necessariamente. E ora, Le auguro ogni bene.
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