venerdì 13 agosto 2010

Un re minore

Se non fossi andato a lavorare, oggi, un venerdì tredici con l’Italia ferma sulle autostrade, gli uffici vuoti, l’industria paralizzata e il terziario inceppato, non avrei scoperto, alla radio, che Frédéric Chopin concluse i suoi Preludi (Op. 28) con un allegro appassionato in re minore, e non mi sarei accorto, così, d’improvviso, guidando al ritorno della pausa pranzo, verso l’ufficio, quasi inchiodando su una strada deserta, sotto il temporale estivo, folgorato, che il re minore ha il suono della catastrofe.

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