mercoledì 23 maggio 2012

Accademia della semola: Quack!

Stamattina ho scritto una cosa qui, dove alla fine compaiono delle anitre selvatiche.
Adesso sono appena tornato da un'altra biciclettata, le ho riviste e mi son chiesto Ma si dice anitra o anatra? E mentre pedalavo pensavo a perché diciamo in entrambe le maniere, senza alcuna differenza, indistintamente. Allora ho cercato di scomporre la parola e ho pensato che nitra ricorda nitrire e che forse la a davanti sta per avis, uccello in latino, e quindi l'anitra secondo gli antichi sarebbe un tipo di uccello che ricorda il cavallo proprio per il verso che fa, anche se mi sembrava difficile accostare i due suoni, paragonabili forse solo nella scelta del momento di entrambe le specie di lanciare il verso, tipo quando si sentono in pericolo o devono cominciare un viaggio, e poi e poi. Su anatra invece buio pesto, nessun appiglio. E io? cosa avevo scritto sul blog? ho appena guardato: Anitra, e non so spiegarvi il perché.
Ora che ho guardato wikipedia però posso dirvi che Anitra è la parola latina e che Anatra è quella italiana.
Perché l'ho scritta e mi viene da scriverlo in forma latina? forse c'entrano gli esami traumatici all'università.
Ma la vera semolata è che fino a poco tempo fa si pensava che il verso dell'anatra non avesse eco e quindi dove finiva di essere percepito cessava di botto, senza affievolirsi, senza attenuarsi, senza dissolversi, come i punti a capo, come questo.

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