Comprate la bresaola più buona che riuscite a trovare. Un etto e mezzo a testa. Costa l’ira di Dio, la bresaola, anche se c’è scritto Valtellina e in realtà è Valpanaro.
Mettete due mazzi di asparagi a bollire in abbondante acqua salata. Gli asparagi vi faranno venire la pipì che puzza. Fateci caso ogni volta che andate in un bagno di un ristorante dove in un cenone si servono asparagi.
Preparate due uova sode. Prendete due belle uova grosse, di quelle che al supermercato ti fanno capire subito che i polli sono bombardati di luce perché rendano meglio, neanche fossero Varenne.
Tagliate a pezzettini piccoli gli asparagi, dopo averli scolati. Uniteli in una ciotola con le uova sode. Aggiungete olio e aggiustate di sale e pepe, poi mescolate fino a ottenere una specie di composto verde e giallo. Stendete la bresaola nel piatto e adagiateci delle scaglie di grana. Un filo d’olio a crudo, poi nel mezzo del piatto versate il compostazzo di asparagi e uova.
Scaldate delle fette di pane, tipo bruschetta. Se volete fare i rustico-enotecofighetti, ammollate delle friselle pugliesi. Tappatevi il naso quando pisciate, il giorno dopo.
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