Una delle donne aveva incominciato a discorrere di quello che era stato crocifisso al posto di Barabba; essa lo aveva veduto una volta, mentre passava, e la gente aveva detto che era un dottore il quale andava intorno e profetizzava e faceva miracoli. In questo non c'era nulla di male, perché tanti altri facevano lo stesso; perciò, da quel che si poteva capire, il motivo per il quale era stato crocifisso doveva essere un altro. Era un tipo magro; tutto ciò che ricordava di lui era soltanto questo. Un'altra disse che lei non lo aveva mai visto, ma aveva udito che egli avrebbe predetto che il Tempio sarebbe crollato, che Gerusalemme sarebbe stata distrutta da un terremoto e che poi il cielo e la terra si sarebbero incendiati. Cose non da senno, e non c'era da stupire che per questo fosse stato crocifisso. Ma la terza donna disse che quell'uomo frequentava specialmente i poveri e soleva promettere loro che sarebbero entrati nel regno di Dio, e financo alle prostitute lo aveva promesso. All'udire questo tutti risero molto, ma trovarono che se fosse davvero andata così, sarebbe stato molto bello.
Barabba stava ad ascoltarli, ed era meno trasognato di quel che non si sarebbe detto, sebbene certo non ridesse. Si scosse quando la grassona gli buttò un'altra volta le braccia al collo dicendogli che a lei non poteva interessare chi fosse quell'altro, e che, ad ogni buon conto, era morto. Era lui, in ogni modo, ad essere stato crocifisso, e non Barabba, e questo era ciò che importava.
(Pär Lagerkvist, Barabba, Gherardo Casini Editore, 1951, cap. II)
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