"Un tratto della rozzezza dei Franchi - Dio li confonda! - è questo. Quando visitai Gerusalemme io solevo entrare nella Moschea al-Aqsa, al cui fianco c'è un piccolo oratorio, di cui i Franchi avevan fatto una chiesa. Quando dunque entravo nella Moschea al-Aqsa, dove erano insediati i miei amici Templari, essi mi mettevano a disposizione quel piccolo oratorio per compiervi le mie preghiere. Un giorno entrai, dissi la formula Allah akbar e ristetti per iniziar la preghiera, quando un Franco mi si precipitò addosso, mi afferrò e volse il viso verso oriente, dicendo: «Così si prega». Subito intervennero alcuni Templari, che lo presero e allontanarono da me, mentre io tornavo a compiere la preghiera. Ma colui, colto un momento che non badavano, mi si ributtò addosso rivolgendomi la faccia a oriente, e ripetendo: «Così si prega». E di nuovo i Templari intervennero, lo allontanarono, e si scusarono con me dicendo: «È un forestiero, arrivato in questi giorni dal paese dei Franchi, e non ha mai visto nessuno a pregare fuorché col viso rivolto a oriente». «Ho pregato abbastanza», risposi; ed uscii, stupefatto per quel demonio che tanto si era alterato e agitato al veder pregare in direzione della Qibla!"
(Usama ibn Munqidh, Libro degli ammaestramenti, 1130 circa)
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