Nella piazza della vecchia città
Si è raccolta una nera assemblea:
Operai, ragazze, militari.
E l'albero delle parole lascia cader le foglie
Questa è una poesia di Velimir Chlebnikov, un poeta russo che insieme a Majakovskij e tanti altri tentava di profetizzare il momento o almeno l'anno esatto della Rivoluzione in Russia. Chlebnikov è l'unico ad averci preso, ad avere indovinato. Pochissimi anni dopo morì e non poté scoprire cosa è stato vivere in URSS, quello che alcuni definirono e definiscono tutt'oggi Il più grande esperimento dell'umanità, e non a torto aggiungiamo noi. Neanche noi, come Chelbnikov, lo sappiamo cos'è stato vivere in questo gigantesco mondo sovietico. Certo, possiamo leggere le cronache, i giornali, gli esperti, le macro narrazioni. Possiamo documentarci e informarci coscienziosamente. Dal disfacimento ad oggi la storiografia si è divertita a strappare brandelli sempre più grassi di questo gigante che in USA ed Europa è stato visto coi piedi d'argilla, ma solo quando ormai era già in ginocchio.
Questo fine settimana e il prossimo, a Forlì, un branco di geniali irregolari e dissidenti, gli Spazi Indecisi, presenteranno, a chiunque capiti dalle loro parti, tutta la poesia, la meraviglia e il fascino che possono entrarti dentro mentre guardi le fotografie e i video di edifici in disuso, abbandonati, deantropizzati e lasciati alla lenta riconquista della natura.Ovviamente le sedi stesse delle esposizioni sono luoghi abbandonati, spazi indecisi, destinati a potenziare in un rimando infinito di specchi la carica espressiva del progetto.
Il tema di quest'anno (siamo alla terza edizione) sono le mirabolanti cattedrali architettoniche dei regimi totalitari d'Europa. La mostra si chiama appunto Totally Lost, forse a ricordarci un passato che aspirava a contenere l'assoluto e che invece ora è irrimediabilmente perduto.
Domani, domenica 9 giugno, dalle 16:30 cercheremo di raccontarvi come tutto questo è potuto accadere, senza giornali e dati economici o statistici, senza riflessioni ideologiche ma con qualche piccolo racconto e qualche episodio. Saranno storie di ladri di fazzoletti, di gente che non si fida dell'ora legale, di tabaccai che non ti danno il resto, di scrittori costretti a pagare ogni volta che vanno al cesso, di statisti che impongono agli scienziati di estrarre zucchero dalla segatura, e in generale di gente che confonde un quadrato rosso con un triangolo verde.
Se siete in zona, ci trovate lì.
Noi Poechali (*)
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