lunedì 19 novembre 2012
Son fatto così (19)
Son fatto che son nato e cresciuto, per due terzi buoni della mia vita, in una casa dove non c'era neanche un libro, neanche un disco, e non m'han mai portato al cinema, e allora dev'esser per quello che ho riempito la mia vita, e la mia casa, quella dove vivo adesso, di libri e di dischi, e ho scaricato i film, e sono andato al cinema anche da solo, delle volte, ma però, a pensarci, a guardare indietro, mi accorgo che senza neanche un libro, senza neanche un disco, senza neanche mai andare al cinema, a parte forse quand'erano morosi, credo, i miei son poi diventati delle brave persone, e belle, e intelligenti, e con del senno, come si dice, e io invece... io, mi vien da dire, se mi guardo bene, son sempre lì a cercare di far capire agli altri che so le cose, che le ho lette, che le ho ascoltate, che le ho viste al cinema, e a cercare di avere delle idee originali su quello che ho letto, che ho ascoltato, che ho visto al cinema; e mi salta in mente una scena di quel film molto bello che si chiama Il Divo, dove c'è Francesco Cossiga che dice a Giulio Andreotti che non si deve mica scoraggiare per l'avviso di garanzia per l'omicidio di Pecorelli, ma lui, Andreotti, gli risponde che lui, Andreotti, è scoraggiato dai segni minimi, dal fatto che l'abbian rimosso dalla presidenza dei circoli musicali, e che poi gli toglieranno l'incarico all'istituto di studi ciceroniani e magari anche le lauree honoris causa, e Cossiga sorride e gli dice che pensava d'esser lui, Cossiga, un vanitoso, e invece è lui, Andreotti, che pecca di vanità, ma Andreotti risponde che la vanità non c'entra, e dice precisamente: «io vengo dalla provincia, dalla povertà, la legittimazione culturale, nella mia vita, è sempre stata più importante di quella politica: ho sempre preferito che si dicesse di me "è un uomo colto" piuttosto che si dicesse "è un grande statista".» O un bravo ingegnere, nel mio caso. Son fatto così.
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Non sei per niente fatto male, e non ci credo che ne dubiti.
RispondiEliminadev'esser per quello che ho riempito la mia vita (…)
No, non è per quello. Tanti cominciano come te e trascorrono poi la vita intera indenni da libri, musiche, film…
"...per quanto grande sia, il primo che ha studiato..."
RispondiEliminamarco, in realtà qualche dubbio mi viene, non tanto d'essere fatto male, quanto di essere talvolta falso.
RispondiEliminadud, diobono, adesso mi rimane in testa fino a domattina, guccini.
Che bella cosa hai scritto..
RispondiEliminaBello veramente! Complimenti!
RispondiEliminaMolto interessante. In effetti, l'intelligenza non si crea con la cultura. O ce l'hai o non ce l'hai. La cultura senza intelligenza poi, crea grossi scatoloni vuoti. Belli fuori, ma vuoti dentro.
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