Si chiamano così in onore di Eduardo De Filippo. La ricetta di base è la “Pasta alla saponara” che lui diceva essere il suo piatto preferito. Ho apportato diverse variazioni, praticamente è diventata un’altra cosa.
Si butta l’acqua con gli spaghetti. Io userei degli spaghetti grossi, i più grossi che trovate. Non i bucatini, però. Una libidine può essere usare sia gli spaghetti “normali” che quelli integrali, in egual misura. Aggiunge colore, che è sempre bello.
Gli spaghetti devono essere scolati al dente. Intanto snocciolate delle olive nere e delle olive verdi. Mescolatele (in una terrina capiente) con alcuni filetti di alici qualche foglia di basilico, pinoli, uno o due spicchi d’aglio tritati e olio d’oliva, versato man mano che mescolate.
Preparate del pan grattato. Ungete una pirofila da forno con l'olio d’oliva.
Buttate gli spaghetti insieme al compostone, unendo pure il pan grattato. Mettete tutto in pirofila e in forno, facendo in modo che in qualche minuto diventino croccantini. Tirate fuori e se necessario aggiungete un filo d’olio a crudo e una bella spolverata di prezzemolo.
Andate a teatro, preferibilmente per un’opera lirica.
Nessun commento:
Posta un commento