martedì 20 maggio 2008

Arcipelago Pogrom

Lasciate che vi dica la mia, in mezzo alle tante che si sentono e si leggono e si assorbono ultimamente; lasciate, vi prego, che anche io mi lamenti, perché è sacrosanto lamentarsi (non dico passare alle mani, ai fatti, alla pulizia etnica, quello no, siamo civili noi… ma lamentarsi sì, diamine). Io dico che qui in centro è una jungla. Non se ne può più. NON SI PUO’ PIU’ USCIRE DI CASA LA SERA, e nemmeno rimanere davanti alla tv e sorseggiare una birra e parlare con la propria fidanzata senza che salgano quegli schiamazzi offensivi dal centro della piazzetta, accidenti a loro. L’altra sera – giuro! – saranno stati più di un centinaio. Forse duecento.

E no, Leonardo, no. Hai un bel da dire, ma in centro è DAVVERO una jungla. Lo so dove abiti, e ci sono quelle poche decine di metri che ti separano dal baccano. Non li senti i vetri che si rompono in continuazione. Non ti arrivano le urla ubriache alle due di notte o le mezze risse di chi si attarda più degli altri. Puoi scegliere di uscire la sera e andartene a piedi passando per altre vie, senza doverti per forza confrontare con quelli, farti guardare e squadrare e rimirare, perché loro ti fissano finché non giri l’angolo. Il portone di casa tua non ti obbliga ad attraversarli con gli occhi bassi, quando sono talmente tanti che ti fanno sentire diverso! Sì, mi sento UN DIVERSO quando mi avvicino – per forza – a quel branco maleducato, ebbro, ridente. Ridono sempre.

Ci vorrebbe un po’ di ordine. Un po’ di pulizia (vedeste il merdaio che lasciano spesso sulle panchine, per non parlare, di nuovo, dei vetri rotti dove al pomeriggio i bambini vanno con la bicicletta). Ci vorrebbe un poco di educazione, almeno! Un poco di rispetto per chi abita nella zona, per chi tutte le sere non può nemmeno fumare una sigaretta alla finestra senza venire additato… come se per loro fossi un privilegiato. Come se non desiderassi di gran lunga andare in periferia, nell’hinterland, dove almeno non si ritrovano tutti insieme e così tanti e così insolenti.

Scusate lo sfogo, ma non si può tacerle per sempre certe cose. Poi la gente si esaspera. Non vorrei che la vedeste come una legittimazione del razzismo, con tutte quelle brutte cose e violente che si sentono in giro sui rom, i transessuali, la spazzatura e tutto il resto. Ma abbiate pazienza e credetemi: non se ne può più di quei cazzo di aperitivi al Caffè ********. Sono pericolosi. L’anno scorso hanno addirittura sgozzato un cane

2 commenti:

  1. Tutti siamo abituati a considerare santi quelli che sono sul calendario, ma occorre ricordare che c'è una schiera di uomini e donne "sante" che riempiono le nostre strade.
    Personalmente ritengo che siano santi tutti coloro che, senza spesso saperlo, vivono seguendo il Vangelo. Tutti coloro che vivono una vita semplice, fatta di piccole cose.
    Sono i piccoli eroi del vangelo, persone che senza medaglie vincono le quotidiane battaglie della vita.

    don Nicola

    http://nicoladon.blogspot.com/

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  2. Anonimo3:25 AM

    don nicola santo subito!

    klaus

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