Credo che il mio corpo non sia altro che la scoria del mio essere migliore. E allora, il mio corpo, se lo prenda chi vuole, se lo prenda pure, quello non sono io. E poi, tre hurrà per Nantucket, e venga la lancia sfondata e un corpo sfondato, quando vogliono, poiché, di sfondarmi l'anima, chi è capace?"
(Herman Melville, Moby Dick, cap. VII; 1851)
"Perre si sollevò tra i suoi nuovi compagni e camminò tra i fuochi verso l'altro lato della strada, dove, così gli avevano detto, stavano i soldati prigionieri. Aveva voglia di parlare con loro. Sulla strada una sentinella francese lo fermò e gli intimò di tornare indietro.
Pierre tornò, non però verso il fuoco, verso i compagni, ma verso un carro staccato vicino al quale non c'era nessuno. Piegando le gambe e abbassando il capo, sedette sulla terra fredda presso a una ruota del carro e lungo tempo rimase seduto, immobile, pensando. Passò più di un'ora. Nessuno lo disturbava. Ad un tratto si mise a ridere col suo riso grosso e bonario, così forte che da varie parti taluni si voltarono con meraviglia verso quella strana, evidentemente solitaria allegria.
«Ah, ah, ah!» Pierre rideva. E disse ad un tratto ad alta voce a sé stesso: «Il soldato non mi ha lasciato passare. Mi hanno preso, mi hanno rinchiuso, mi tengono prigioniero. Chi tengono prigioniero? Me? Me - la mia anima immortale? Ah, ah, ah!... Ah, ah, ah!...» Rideva con le lacrime agli occhi."
(Lev Tolstoj, Guerra e Pace, Volume Quarto, Parte Seconda, cap. XIV; 1869)
Great minds think alike, come si dice.
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