domenica 16 giugno 2013

In Russia c'è da morir dal ridere (11)

Nella casa di Mosca di Bulgakov, c'è lo scrittoio dove, dicono, Michail Afanas'evič ha scritto Il Maestro e Margherita, ma non siamo mica tanto convinti che sia proprio quello.
Al civico precedente, dei giovani un po' alternativi han tirato su una caffetteria, e dentro c'è un piccolo museo artefatto, dove si trovano, tra le altre cose, una testa tagliata dalle ruote del tram 302 e due statue abbastanza riconoscibili, ma siamo ancora nel campo dell'omaggio postumo.
Poi però nel giardino davanti alla porta ci è venuto incontro un gatto. Un gatto nero che ci ha guardati con un'espressione che ci è venuto da dire: vaccaboia, Ippopotamo.

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(Nella mia edizione, Behemoth lo chiamano Ippopotamo perché si dice, in una nota, che in russo è Begemot, che vuol dire, appunto, ippopotamo. Io mi fido. Lo dico anche per rispondere alle critiche.)

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