giovedì 7 marzo 2013

In Russia c'è da morir dal ridere (7)

Questa è la stanzetta in cui Dostoevskij scrisse I fratelli Karamazov.
La foto è molto mossa, per due motivi.
Primo: mi tremavano le mani per l'emozione. Sembra una cazzata, ma trovatici te davanti a una stanza così.
Secondo: non si potevano fare le foto. Cioè: si potevano fare, ma bisognava pagare un supplemento. Pagando il supplemento, ti mettevano un braccialetto oppure ti appendevano un badge al collo e quello stava a significare che potevi fotografare quasi tutto quello che c'era in casa di Dostoevskij, l'unica casa di Dostoevskij visitabile delle venti e passa case di Dostoevskij in giro per San Pietroburgo, anche se su tutte c'è almeno una targa che dice che Dostoevskij è stato lì. Un po' come Garibaldi da noi.
Comunque, non si potevano fare le foto, allora ho messo il telefonino dietro a una guida di carta che ho trovato all'ingresso, ho tolto i suoni e, fingendo di leggere, con il libretto davanti alla faccia e lo sguardo interessato alle corrispondenze tra le foto della stanza sulla guida e la stanza lì davanti agli occhi, un po' alla cieca, ho scattato. Solo che, in quel momento lì, mentre il dito pigiava sul pulsante, diobono, ho sentito un OH, TE, COSA FAI? gridato in russo, che forse non era proprio un OH, TE, COSA FAI? in lingua russa, ma il senso era quello lì: OH, TE, COSA FAI?
E ho preso paura.
Era la babushka di guardia alla stanzetta. Ho pensato subito: Vacca d'un cane, m'ha beccato.
Invece no, stava rimproverando un tizio di nazionalità indefinibile che mi stava di fianco, con la sua bella reflex col flash tutto spianato, senza né braccialetto né badge. Povero cristo.
Ché c'è poco da scherzare, in Russia, con le babushke.

3 commenti:

  1. Io credo sarei svenuto ad entrare nella stanzetta di Dostoevskij (mi viene una lacrimuccia pure adesso, sigh).

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    1. beh, ci è mancato tanto così. :)

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  2. oh mamma!!! direi che la prossima volta ci vogliono gli occhiali di 007 con fotocamera incorporata. cmq capisco l'emozione
    ciao

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