martedì 21 febbraio 2012

Gli antieroi: Alfio Righetti

La Romagna è una terra strana. Non è una regione, è metà. In ogni caso non se ne preoccupa molto, la Romagna, in fondo è conosciuta in tutto il mondo, perché in Romagna c'è il mare. Non si preoccupa molto nemmeno del mare, perché il mare della Romagna non è che sia il più bello del mondo. Anzi, a dirla tutta il mare della Romagna è uno schifo, se vai dall'altra parte dell'Adriatico sembra un paradiso, ma tutti vanno in Romagna, perché in Romagna ci si diverte. E in Romagna ci si diverte perché ci sono i romagnoli, che son gente che sa come divertirsi e come farti divertire. Gente che ti organizza qualsiasi cosa e la porta fino in fondo, che riesce a prendere un mare che fa schifo e un lembo di terra e la fa diventare la capitale europea del divertimento estivo.

In Romagna, in un paesino chiamato Montecolombo, nasce Alfio Righetti. È il 18 settembre del 1952. Della sua infanzia non sappiamo nulla, ma ci piace immaginarlo immerso nella classica zuffa giovanile, dove ne esce vittorioso grazie ai potentissimi pugni.

Perché Alfio Righetti è un pugile. Un peso massimo.

Comincia a combattere da giovane e nel 1974, a ventidue anni, ben presto passa professionista. Gli incontri che tiene sono tutti tra Bologna e Rimini, ma tecnica e potenza non mancano, quindi ogni tanto lo si vede in qualche riunione pugilistica a Roma, Milano, Torino. I nomi degli avversari, dai classici nomi italiani, diventano pian piano più esotici. Larry Renaud, Bill Carson, Arno Prick. Alfio Righetti li batte tutti. Spesso per KO, qualche volta ai punti. Ma sempre.

Nel 1977 è il momento del titolo italiano dei pesi massimi. Alfio Righetti, il 5 marzo vince ai punti contro Dante Cane. Si riconferma due mesi dopo contro Mario Baruzzi.

Nel 1977 la stella di Mohammed Alì sta cominciando a offuscarsi. È ancora il campione, ma chi sa di pugilato comincia a capire che una vittoria ai punti contro il non più irresistibile sfidante può essere un segnale inequivocabile.

Intanto Alfio Righetti continua la sua serie vincente: batte Roy Wallace ai punti e poi distrugge il quotato Dennis Jordan al sesto round per KO. È un anno importante per Alfio, un anno nel quale si è al massimo e si deve combattere il più possibile. E pensare che l'arrivo di Alex, suo figlio, imporrebbe magari di mettere la testa a posto. Un incontro contro Ishaq Hussein a Rimini, vinto ai punti, gli dà la possibilità di incontrare Mohammed Alì. Manca un ultimo ostacolo. Un ostacolo di nome Leon Spinks.

Leon Spinks, un ragazzo talentuoso al quale mancano i due incisivi superiori, è il più accreditato sfidante per il titolo e in molti giudicano questa impresa impossibile. Ma Alfio Righetti non si perde d'animo e arriva al maestoso Caesar's Palace di Las Vegas per sfidarlo, il 18 novembre 1977.

Sono dieci riprese di boxe com'era una volta la boxe, appassionante e intensa. Dieci riprese al termine delle quali i tre giudici riconoscono tutti 2 punti di vantaggio per Leon Spinks. Sarà lui ad affrontare Alì.

Leon Spinks porrà fine al regno di Alì battendolo per KO. I giornali intitoleranno "The Greatest Is Gone". Alì si riprenderà il titolo qualche mese dopo.

Alfio Righetti combatterà ancora ma senza mai arrivare a quei livelli. Avrà una chance per il titolo europeo il giorno 11 luglio 1979 in un match contro Lorenzo Zanon, che finirà in parità. Quello sarà, tra l'altro, l'incontro che il giudice Ambrosoli guarderà con amici poche ore prima di venire assassinato da un killer mandatogli da Sindona, che lo aspettava sotto casa.

Nel 1980 Alfio Righetti si ritirerà definitivamente dalla Boxe dopo una rovinosa sconfitta per KO al primo round contro Terry Mims. Lo stesso anno diventa il portiere della Pallamano Rimini per una stagione. Suo figlio Alex è diventato un cestista professionista, Bronzo agli Europei e Argento alle Olimpiadi, campione d'Europa club con Bologna.

Alfio Righetti oggi fa il vigile urbano, a Rimini. Provate a contestargli una multa.

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