lunedì 23 gennaio 2012

Dawson Leery

Che poi, forse, ma proprio forse, però almeno un pochino, chissà, c'è della gente che ti mette un po' di speranza, ogni tanto, al mondo; della gente come il ragazzino diciottenne di ieri sera, sul treno regionale "veloce" (detto: della speranza) da Milano a Modena; un ragazzino diciottenne che riesce per due ore a reggere una conversazione con dei trentenni, che scrive dei thriller e li tiene nel computer perché non è ancora convinto, ma intanto ne ha già scritti due, che si deve diplomare e poi, dice, andrà a fare il regista; ed ecco, proprio lì, arriva quel momento che non lo fai, perché hai una specie di contegno atavico nella tua testa trentenne, un inibitore che chissà chi ce l'ha messo, ma è uno di quei momenti in cui dovresti alzarti in piedi a braccia tese, come Rocky, e sentirti speranzoso, forse, almeno un pochino, perché quando gli chiedi quale sia il suo regista preferito, lui senza esitare risponde secco: il più grande di tutti, Steven Spielberg.

3 commenti:

  1. I giovani sono insopportabili. Manco male che la maggior parte dopo un po' smette.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Oh Dawson, Dawson.. E' molto meglio di quello che sta in tv, ma proprio tanto :)

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