lunedì 28 febbraio 2011

A tavola con Tiziano Fiorveluti: Farfalle carioca a pappagallo

Prendete delle farfalle (la pasta). Comprate del formaggio bavarese a fette e chiedetevi dove sarà la parte brasiliana della ricetta, visto che i colori del pappagallo classico (giallo e verde) sono gli stessi del Brasile. Mentre riflettete sui nazisti rifugiati in Sudamerica, comprate una zucchina e un uovo per commensale. Ci vuole anche della cannella quindi chiamate Eder (chi ha capito questa al volo, vengo a fargli la ricetta a casa, un giorno). Al momento giusto (quando tu sai diventare un altro, come direbbe Mina) dovrete avere in casa pure del Marsala piuttosto buono.

Dunque: tagliate le zucchine a rondelle e soffriggetele in due cucchiai d'olio e una noce di burro. Niente cipolla, niente aglio. Càpita, non allarmatevi, ma se volete aggiungerli non si offende nessuno. Intanto scocciate le uova e mescolatele con una forchetta. Aggiustate di sale, se vi piace usare il sale. Tagliate a listarelle il formaggio bavarese e lasciatelo aspettare.

Quando le zucchine cominciano a dorarsi, spruzzate la cannella (che si deve sentire) e un bicchierino di marsala, alzando il fuoco per un paio di minuti. Bevetevi un goccio di marsala, intanto, che è buono.

A questo punto, a cottura ultimata, buttate dentro la pasta (le farfalle) che avrete cotto in acqua salata. Unite l’uovo sbattuto e fate saltare a fuoco altissimo per il tempo necessario a cantare il primo giro di BRASIL, na na na nana nanaaaaaaaaaaaaa… (fino a quando ridice BRASIL, BRASIL). Cantatela senza correre troppo, iniziando a cantare da dopo che avete alzato il fuoco. La tempistica è IMPORTANTISSIMA.

Su ogni piatto, formaggio bavarese a listarelle, a piatto ancora caldo. Parte piano, ma a metà vi pentirete di non averne fatte il doppio.

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