giovedì 2 dicembre 2010

Siamo una società orribile (6)

La lepre partì come un fulmine: quasi non si vedeva più, tanto era già lontana. Poi si fermò e, per mostrare il suo disprezzo verso la tartaruga, si sdraiò a fare un sonnellino. La tartaruga intanto camminava con fatica, un passo dopo l'altro...

(Esopo, La lepre e la tartaruga)

Vorrei che non foste così smaniosi di quella potenza che vi gonfia il pene, perché non è la fretta che vi sbatte nell'altra corsia, in curva, sterzando veloci per evitare il frontale, rientrando di colpo senza freccia, allontanandovi come saette, no, non è la fretta, è prepotenza. Maledetto quel popolo che rischia la vita altrui per poi ignorarne lo sguardo incazzato, nello specchietto retrovisore, al primo semaforo, duecento metri dopo.

Nessun commento:

Posta un commento