martedì 11 maggio 2010

Nel pieno delle mia facoltà mentali

Dato che tra due giorni mi devono tagliare la panza per un’operazione che i più chiamano “di routine”, ma che è pur sempre una roba che coinvolge bisturi, sangue e anestesia totale, pensavo di buttar giù due righe nel caso non dovessi svegliarmi. Non si sa mai.
Già che ci sono, poi, visto che mi sento ancora un giovine virgulto all’apice della salute fisica e di quella psicologica, completo la lista con altre due o tre cosine. Sarà quindi da considerarsi valida, la lista che segue, in caso di decesso o compromissione irreversibile delle funzioni vitali di questo mio piccolo e inutile corpicino emiliano, ora e in futuro. A meno che io non cambi idea, nel qual caso riscriverò.

Primo: vorrei donare il corpo alla scienza. Dottori, prendete tutto ciò che vi pare dalla mia carcassa, organi e tutto il resto, quel che vi serve è tutto vostro, da donare o da studiare.

Secondo: il resto chiudetelo in una scatola e crematelo, tipo il prima possibile.

Terzo: vorrei che il mio cadavere non venisse esposto. Quando me ne andrò, dopo le varie ed eventuali di cui al punto primo, tappate la bara o la scatola e cremate, ripeto, il prima possibile.

Quarto: dite al mondo che sono morto, ma fatelo a cremazione avvenuta.

Quinto: delle ceneri potete fare quel che vi pare, cosa volete che me ne freghi?

Sesto: lascio tutto alla mia signora.

Settimo: lascio alla mia signora anche le mie password, se mi ricordo di scriverle da qualche parte. Altrimenti fa lo stesso.

Ottavo: nel caso di coma o stato vegetativo, se ci sarà una legge che lo permette (o l’assenza di leggi che lo vietano) vorrei che si staccasse la spina, così, senza problemi e buonanotte al secchio.

Nono: per favore, amici e parenti, non rischiate la galera staccando la spina se c’è una legge che lo vieta. Piuttosto non spendete un centesimo per la mia massa di carne pulsante e non pensante. Lasciatemi allo Stato, abbandonatemi lì in una stanza d’ospedale. Prima o poi si stancheranno e staccheranno la spina di nascosto.

Decimo: faccio mie le parole di Giuseppe Garibaldi, quelle dove dice che «siccome negli ultimi momenti della creatura umana, il prete, profittando dello stato spossato in cui si trova il moribondo, e della confusione che sovente vi succede, s'inoltra, e mettendo in opera ogni turpe stratagemma, propaga coll'impostura in cui è maestro, che il defunto compì, pentendosi delle sue credenze passate, ai doveri di cattolico: in conseguenza io dichiaro, che trovandomi in piena ragione oggi, non voglio accettare, in nessun tempo, il ministero odioso, disprezzevole e scellerato d'un prete, che considero atroce nemico del genere umano e dell'Italia in particolare. E che solo in stato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io credo possa un individuo raccomandarsi ad un discendente di Torquemada»

È tutto. Statemi bene.
In fede.

Marco Manicardi

6 commenti:

  1. mo' lo bookmarco così poi me lo ricordo...

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  2. laperfidanera3:12 PM

    Non avrei potuto esprimere meglio il mio pensiero! Io però sono più previdente, anche se attualmente non in attesa di anestesia ho già da tempo trascritto le password in un file crittato, affidato a mio figlio.
    È andato tutto bene, vero?

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  3. yep. Tutto bene. Ma questa cose qui valgono sempre. :D
    ciao!

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  4. Che bella 'sta cosa.

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  5. Anonimo9:42 AM

    Attento perchè per avere valenza il testamento deve essere olografo, SCRITTO DI PUGNO SU CARTA, ESSERE FIRMATO e Riportare la data e la città.

    Altrimenti hai scritto solo delle belle parole :-)

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  6. ma non volevo fare testamento. son linee guida per chi rimane. poi facciano quello che vogliono con la mia carcassa.

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