lunedì 29 marzo 2010

Finché non finiscono i binari del treno

Mia bisnonna, Galavotti Angiolina, detta Bionda, detta Scelba, era una comunista doc, di quelle con la tessera del ’22 perché, sosteneva, nel ’21 non le avevano stampate. Quando c’era da andare a votare, la Bionda voleva tenere colloqui privati con ognuno dei fratelli, figli, nipoti e pronipoti. Diceva loro – a noi – sempre la stessa frase, tutti gli anni: dove vedi una falce e un martello, te mettici una croce, mi raccomando. Te la diceva in privato e noi non abbiamo mai capito il perché. Però oggi, così, a pensarci dopo tanti anni che lei non c’è più, oggi mi sembra una cosa di una nobiltà eccezionale. E che potere di suggestione, cavoli.

Fino a qualche tempo fa pensavo che la Bionda avesse avuto solo dei fratelli. Invece mi hanno raccontato che esisteva una sorella, ma era talmente tanto tempo che nessuno aveva sue notizie che ci si era scordati perfino del nome. La sorella della Bionda, mi raccontano, era una che votava comunista non tanto per indole, ma perché la Bionda, in quei suoi colloqui privati prima delle elezioni, aveva un potere di suggestione tale che quando ti trovavi nella cabina la mano faceva la croce da sola. Però la sorella della Bionda, anche se diceva di esserlo, nessuno ha mai capito se fosse comunista davvero. Una cosa era certa: era povera, ma povera un bel po’.

Talmente povera che una volta un prete le ha dato dei soldi. C’erano le elezioni di lì a poco e il prete le ha detto se per favore poteva dare un voto alla Democrazia Cristiana, che i preti quando hai bisogno di soldi te li danno sempre, i comunisti, invece, vogliono qualcosa in cambio e questo qualcosa è la tua anima e l’anima è solo di Dio, quindi se non voti Democrazia Cristiana non solo vai all’inferno, ma può anche darsi che non ti diamo i soldi.

La sorella della Bionda, immagino, sarà stata preoccupatissima. Poi sarà stata male, di un male fisico e mentale, quando ha fatto il colloquio con la Bionda prima delle elezioni.

Insomma, alla fine ha votato DC. Però una volta la gente era più sincera e con una certa dignità, quindi, col cuore in mano, è andata dalla Bionda a dirle la verità. Veh Bionda, le ha detto, lo sai che sono povera, mi ha dato dei soldi un prete, io stavolta il voto l’ho dato alla Democrazia Cristiana anche se sono comunista come te, ma come faccio? Lo sai che mi servivano, quei soldi lì.

La Bionda è rimasta seria. Ci ha pensato dieci minuti e poi ha risposto: At ghe d’andér luntàn finché an finisen i binarii dal treno. Devi andare lontano, lontano da qui, finché non finiscono i binari del treno. Che voleva dire più vai in là e meglio è.

E non era mica un’invettiva: era un ordine ben preciso. Così la sorella della Bionda è partita, dicono che è finita a Bergamo. Bergamo era abbastanza lontano da rappresentare la fine dei binari: la Bionda quando le han detto che sua sorella era a Bergamo ha risposto che lei Bergamo non sapeva neanche dove fosse.

E così è finita. Una volta la sorella della Bionda ha scritto una lettera. La Bionda, quella lettera, penso che l’abbia buttata nel pattume senza aprirla. Non si sono più sentite. Non sappiamo neanche come si chiama o come si chiamava, la sorella della Bionda. Chissà poi, negli anni, cosa avrà votato, a Bergamo.

7 commenti:

  1. se non ha niente in contrario mi farebbe piacere riportar quest bel post nel cassetto dei ricordi delle nonne: nonne
    grazie, comunque,
    marcantonio

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  2. niente in contrario. Anzi, mi fa un piacere enorme partecipare al tumblr delle nonne.

    prendi pure il post.
    grazie mille

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  3. fatto: http://nonne.tumblr.com/post/515440870/finche-non-finiscono-i-binari-del-treno

    grazie, ancora
    marcantonio

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  4. yeah :)

    (è sbagliato il link in fondo al post su nonne)

    grazie mille ancora.

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  5. mi scuso per il link errato -non capisco cos'è successo, dal momento che avevo fatto un semplice copia e incolla-
    ho provveduto a corregere

    marcantonio

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  6. cocuma2:06 PM

    ...mia nonna era comunista come la Schelba e ricordo che mi esortava ai tempi a votare bene per il partito comunista. Quando venne la sua ora, al suo capezzale, le chiesi se desiderasse la banda per il corteo funebre, ed ella con quel suo fare arguto e saggio mi ammaestrò guardandomi disse "...con la banda teg vè po' tè al cimiteri,...mè a voi al prèt...can ness'sà mai, che quand a sun ded là, aghin sia bisogn...E così accogliemmo le sue ultime volontà. cocuma

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  7. mia bisnonna, invece, al suo funerale... no, non lo dico, prima o poi lo scrivo. :)

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