venerdì 12 febbraio 2010

Le luci del quartiere

Sera. In automobile. Sto riaccompagnando mio fratello a casa dopo una giornata all'università.
Abitiamo in un quartiere di Carpi quasi residenziale e certamente gerontocratico: Cibeno.
Quando dal centro ci trasferimmo qui avevo 10 anni ed ero abituato a una via chiusa con 1 condominio, 9 case e 23 bambini. A Cibeno, nella mia via di 28 ville e villette a schiera, ho trovato una simpaticissima sedicenne (troppo grande per me) e un coetaneo invisibile alla fine della via che non ho mai visto. Le sue notizie mi giungevano dalla nonna o dalla mamma quando incontravano la mia. - Dovremmo farli giocare insieme, prima o poi... ma le mura delle villette sono mura di castello. Chissà dov'è andato a finire, non ricordo nemmeno come si chiamava...
Quando qualche anno dopo da ragazzini ci dividevamo il quartiere in territori tra due bande per scontrarci, eravamo talmente pochi e disseminati tra le vie che c'impiegavamo il pomeriggio a radunarci e quando era ora di fare a botte, ormai era buio e la cena era pronta.
Matteo: Hai visto? hanno cambiato le luci, prima erano bianche, ora son tutte arancioni.
Io: Hai ragione! sai che non mi ricordo quando l'han fatto?
Matteo: Boh, non lo so. Ma mi piacciono.
Io: Credo che centri qualcosa col risparmio energetico e tutte quelle storie lì. Non cambi migliaia di lampioni tutti in un colpo...
Matteo: Prima, con tutto quel bianco, si notava solo l'asfalto grigio, adesso il verde degli alberi è più forte, si vede di più.
Io: A me sembra di essere in un film noir anni '30. Tipo gangster, proibizionismo, fumo e mitragliatrici.
Matteo: Sarebbe bello se fosse tutto buio...
Io: Sei sicuro?
Nella mente mi si affollarono le classiche immagini di caos legate al buio nelle città: danneggiamenti, paura, saccheggi, impunità per i criminali, istinti nocivi che si risvegliano. Poi scacciai tutte queste immagini hollywoodiane, mi voltai un secondo. Mio fratello era sorridente, allegro ma serissimo. Allora ho capito.
L'umanità al buio dovrebbe dare il meglio di , senza il timore o la speranza di essere visti e riconosciuti.
Decisamente la prova del nove di ogni utopia.
Siamo pronti?

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