mercoledì 4 aprile 2007

A Night at the Opera

Si pensava di stendere un velo pietoso sull’assurda assemblea di classe delle superiori svoltasi nell’ampia sala del consiglio comunale a Carpi in data Giovedì 29 Marzo 2007, ma il continuo rimuginare sullo show, su qualche comparsa quantomeno inadatta e su qualche frase a dir poco assurda, ci ha indotto a far nostro l’attempato e logoro diritto di cronaca (vedi i post precedenti).
N.B. l’anonimato è garantito, ma qualsiasi riferimento a fatti, persone o cose è lucidamente voluto.

La performance comincia in ritardo e scopriamo subito che il pubblico non può interagire con gli interpreti ( lo prevede il canovaccio, altro dirvi non so); rompe il ghiaccio e le aspettative l’assessore preposto a dirimere la querelle con un lungo monologo nella parte dell’accusato principale che scaglia accuse ai testimoni. Escluse le banalità mi rimane impresso il ritornello “non mi aspettavo una lotta dura e aspra” più volte ripetuto e scandito davanti ad un gruppo di persone che ha solo svolto qualche innocuo sit-in nell’area a rischio cementificazione, un mini-corteo in piazza per ricordare a tutti che col cemento non si respira e numerose proposte (mai accolte dai commedianti) di assemblea pubblica tra gli esperti del comune e la cittadinanza (…eh sì, lotta veemente e facinorosa…).

Gli atti e le battute scorrono sul proscenio fino all’intervento enigmatico di una semplice maschera di non so quale partito, la quale, nonostante dovesse solo leggere un intervento già scritto in precedenza, non riesce a coordinare tra loro maschile e femminile, singolare e plurale rifulgendo in splendidi enunciati di biscardiana memoria come: “ le mozioni espresse dall’opposizione, i quali possono trovarci d’accordo, è un’evidente meccanismo di ricatto con i quali non posso avere niente a che fare…” (è solo una parafrasi, purtroppo nessuno ha trascritto l’attacco eroico di questa sola donna contro l’intiera et vetusta grammatica italiana, se ci sarà una replica promettiamo di non farci cogliere impreparati).

A proporsi come deus ex machina della tragicommedia ci pensa il sindaco/capocomico con un intricato panegirico che cade subito nel facile refrain di “quanto si sta bene a Carpi, eccetera eccetera…”.

Quando infine il solenne risolutore accenna al Piano Regolatore Generale e ci confida che sin dal lontano 1954 la lungimiranza del Partito aveva previsto le rotonde che attualmente sono in costruzione, il sottoscritto Barabbista esce di senno e corre a fumare una sigaretta contemplando con sublime sgomento la piazza.

1 commento:

  1. Anonimo2:05 AM

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